Inserviente ladra beccata in ospedale

Rimini

RIMINI. L’hanno presa con le mani nel sacco grazie a una telecamera nascosta piazzata dalla polizia in una stanza del reparto di Chirurgia dell’ospedale “Infermi” di Rimini allo scopo di smascherare l’autore di una serie di furti in corsia. Venerdì mattina sono scattate le manette per una 56enne addetta alle pulizie, dipendente di una cooperativa di servizi, residente a Riccione (difesa dall’avvocato Piero ippoliti). La Direzione sanitaria dell’Ausl aveva sollecitato l’intervento della Squadra mobile della questura per mettere fine alla serie di “colpi” che, cominciata all’inizio dell’anno ha avuto un’impennata durante l’estate (sette denunce solo nelle ultime settimane). Assieme alla polvere qualcuno “spazzolava” oggetti e piccole somme. Perfino garze e forbici (nell’appartamento della sospettata ne è stata trovata una bella scorta). Quando però sono spariti i primi portafogli dei pazienti, assopiti o addormentati, la faccenda è diventata seria. Attraverso il locale posto di Polizia sono scesi in corsia gli investigatori della Mobile. Sono scattate le indagini le indagini, anche con l’utilizzo di telecamere, e venerdì mattina è scattata la trappola. L’obiettivo ha inquadrato l’inserviente mentre, dotata di spolverino, con la mano libera apre furtivamente il cassetto del comodino assegnato a un paziente, sfila il portafogli e lo porta in bagno, dove prende il denaro per poi rimettere tutto a posto. Controllata dagli agenti spuntano fuori dalla tasca i soldi rubati: quindici euro in tutto.

La donna è stata arrestata in flagrante con l’accusa di furto aggravato. L’ultimo. La successiva perquisizione a casa ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di materiale sanitario la cui provenienza è tuttora al vaglio degli investigatori, i quali stanno lavorando anche per capire se i precedenti furti siano opera della medesima persona. Ieri mattina il giudice ha convalidato il provvedimento e invece dei domiciliari ha disposto per la donna l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria fino all’udienza per il processo con rito direttissimo, fissata per il 17 ottobre. La donna non è stata capace di spiegare la ragione del suo gesto, ma i familiari hanno fornito all’avvocato Ippoliti una corposa documentazione medica per dimostrare che negli ultimi tempi la signora è in cura per una forte depressione.

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