Il pianista sull'oceano delle piazze

Rimini

RICCIONE. Il pianista sull’oceano delle piazze è un uomo apparentemente timido, si chiama Andrea Boi e viene da Riccione. Unico a suonare uno strumento di fronte alla marea umana che canta: uno spettacolo “pazzesco” andato in scena prima a Milano, sabato sera, e poi ripetuto a Torino, domenica. Passano i giorni ma «resta alta l’adrenalina». In piazza Duomo ha accompagnato dodicimila "cantanti", in piazza San Carlo erano addirittura tredicimila. Numeri inimmaginabili, che lasciano il segno, «ti restano dentro».
L’evento si chiama “MiTo open singing” ed è il gran finale del Giorno dei Cori. Funziona così: nella piazza principale della città viene allestito un palcoscenico sul quale salgono un direttore, un pianista e il coro guida, tale perché in realtà - spiega Boi - non esiste una platea vera e propria. Piazza Duomo a Milano e piazza San Carlo a Torino si sono trasformate in un immenso palcoscenico perché in entrambe oltre diecimila persone hanno fatto parte dello spettacolo, cantando tutti insieme, mescolandosi ai tanti cori che durante la giornata si erano esibiti nelle varie piazze minori della città». Tra i brani eseguiti e cantati da migliaia di milanesi e torinesi ci sono Yesterday, Carmina burana, il Nabucco e il coro delle zingarelle della Traviata.
Il successo dell’iniziativa è andato ben oltre le aspettative. Erano stati stampati circa cinquemila libretti con testi e musica delle canzoni in scaletta per ogni città ma si è capito quasi subito che non sarebbero stati sufficienti.
Michael Gohl, il direttore dell’Open singing, ha preso idealmente tutti per mano riuscendo a fare leggere la musica anche ai neofiti. «Michael Gohl è un grande maestro con eccezionale capacità comunicative. Riesce a coinvolgere tutti: il risultato è straordinario. Quanto a me, l’unico a suonare uno strumento in entrambi gli eventi, mi ha definito “la nostra orchestra”».
Andrea Boi, diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, aveva già avuto occasione, durante la sua ormai lunga carriera, di collaborare con teatri importanti: l’Opera di Firenze e di Macerata, il Festival di Spoleto, ma anche l’Opera di Pechino e dell’Oman. «Eppure è stata un’esperienza completamente diversa - racconta -. Non c’era nessuna distanza rispetto al pubblico che in realtà non era neppure pubblico ma parte dello spettacolo stesso».
Andrea Boi, 42 anni, ha vissuto a Riccione fino al 2000, anno in cui si è trasferito a Torino dove vive con il soprano Marcella Polidori, vocal coach dei Piccoli cantori di Torino.

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