Preso il rapinatore: è un parrucchiere

Rimini

RIMINI. «Gli affari andavano male, mi sono ridotto a fare rapine per tirare avanti». La Squadra mobile della questura di Rimini ha fermato un ex parrucchiere, incensurato, con l’accusa di essere il rapinatore solitario che nel giro di pochi giorni, tra il 19 e il 22 luglio scorso, ha rapinato a volto scoperto un bar, una birreria e una piadineria, dopo aver consumato normalmente le sue ordinazioni. Si tratta di Massimiliano Sacco, napoletano d’origine, ma da tempo domiciliato in riviera. Fino a pochi mesi fa aveva gestito un salone di successo nel centro di Rimini prima che la vita dell’uomo prendesse una piega inattesa e per certi versi inspiegabile. Problemi di dipendenze? Al momento del fermo, avvenuto ieri mattina nella zona di via Caruso a Rimini, agli agenti avrebbe parlato solo della sua deriva economica. All’ex parrucchiere, apprezzato e stimato dalle clienti, è stata anche sequestrata la pistola utilizzata per minacciare i titolari degli esercizi presi di mira (il bar si trova a Corpolò, la birreria sulla Marecchiese, e la piadineria a Misano Adriatico sulla litoranea): si tratta di un’arma giocattolo, una riproduzione del tipo “soft-air”, acquistata alla fine dell’anno scorso a San Marino. All’identità dell’uomo, inizialmente irreperibile al domicilio riminese che aveva fornito in occasione di un controllo (per l’anagrafe ancora risulta risiedere con i genitori nel Pesarese), in contemporanea con la polizia erano risaliti anche i carabinieri di Misano Adriatico. A poche ore dal colpo, infatti, i militari avevano indirettamente ricollegato al sospettato l’auto della fuga (una utilitaria di colore bianco intestata a una donna). Saranno i militari a procedere per il colpo di Misano, mentre la polizia si occuperà in particolare dei primi due casi. L’interrogatorio di convalida è previsto per domani mattina davanti al giudice dell’udienza preliminare. In sede di dichiarazioni spontanee l’uomo avrebbe già ammesso le proprie responsabilità riguardo ai tre episodi che gli vengono contestati. L’ultimo “colpo”, quello che ha finito per mettere sulle sue tracce anche i carabinieri dopo che già la polizia gli dava la caccia, risale alla notte tra giovedì e venerdì scorso. L’uomo, attorno alle due, si è seduto al tavolo della piadineria e ha ordinato da mangiare, ma al momento di pagare il conto ha estratto l’arma. Dopo aver minacciato la coppia di titolari si è fatto consegnare l’incasso, circa duemilacinquecento euro per poi darsi alla fuga.

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