Massacrata e stuprata da due ventenni

Rimini

RIMINI. Una notte da incubo per una donna aggredita da due ventenni che l’hanno pestata a sangue, stuprata e sequestrata dentro una stanza perché non scappasse. Una notte di terrore e di violenza terminata solo quando la vittima è riuscita a liberarsi e fuggire in strada per chiedere aiuto dopo circa dodici ore.

Il dramma inizia a cavallo tra giovedì e venerdì, quando una riminese di mezza età, una donna senza fissa dimora, decide di cercare riparo all’interno di una delle tante colonie abbandonate del territorio, nella Casa del Bimbo, in zona Marano, a Riccione. Si tratta di un giaciglio temporaneo, in cui ha portato i suoi pochi effetti personali. Intanto il nubifragio si abbatte lungo tutto il Riminese e la pioggia battente picchia duro anche contro l’edificio fatiscente, in cui altri senzatetto hanno cercato riparo.

Secondo la ricostruzione fatta dalla donna ai carabinieri, è in quel luogo che due ragazzi marocchini, uno di 21 e l’altro di 19 anni, si scagliano contro di lei e la trascinano dentro una stanza. A nulla servono le urla e il tentativo di liberarsi della riminese, che in risposta riceve dai due una serie di calci e di pugni. Diversi i colpi anche sul volto, uno dei quali le frattura la mandibola. Solo una volta immobilizzata e pestata in modo selvaggio, i due vanno avanti con i loro intenti.

Fuori il nubifragio continua a imperversare. Dentro l’incubo è appena all’inizio. E stando sempre alla ricostruzione fatta alle forze dell’ordine, il 19enne, clandestino incensurato, a quel punto tiene la porta della stanza perché resti chiusa e poi si sposta verso la donna, per bloccarla quando tenta ancora di reagire. Nel frattempo, l’altro, il 21enne clandestino con numerosi precedenti, si accanisce contro la vittima, stuprandola a lungo dentro quella colonia abbandonata.

Un dramma che si consuma per ore, al termine del quale i due ragazzi decidono di dileguarsi, non prima però di rubare alla riminese il telefono cellulare e di sequestrarla dentro la stanza, chiudendo la porta con un legaccio. Lei resta lì, per alcune ore, teme che i suoi aggressori possano tornare ma non riesce a uscire dopo le botte ricevute e la violenza subita. Solo attorno alle 15, trova la forza per sfondare la porta e raggiungere la strada, sempre lì, in zona Marano, dove sfinita chiede aiuto ai passanti e crolla.

Sul posto arriva l’ambulanza del 118 e una volta portata all’ospedale Ceccarini scatta anche la segnalazione ai carabinieri. Da lì parte la ricostruzione dei fatti: la visita ginecologica conferma che c’è stata una violenza sessuale. I militari dell’Arma, a quel punto, fanno irruzione nella colonia Casa del Bimbo ed è lì, al piano sopra la stanza dove si è consumata la violenza e il pestaggio, che vengono trovati i due presunti autori.

Alla donna infatti, in ospedale, i carabinieri hanno mostrato prima del blitz una serie di foto segnaletiche di persone che due giorni prima erano state identificate durante la serie di controlli, proprio all’interno delle colonie abbandonate. La riminese ha riconosciuto i due marocchini che sono stati quindi trovati durante le successive perquisizioni alla Casa del Bimbo: non se ne erano andati, erano fermi nei loro giacigli - dove è stato trovato anche un coltello - forse certi che la donna non avrebbe avuto la forza di denunciarli.

I due sono stati sottoposti a fermo, in attesa domani di una eventuale convalida da parte del gip, per violenza sessuale, sequestro di persona e rapina. Mentre la denuncia è scattata per lesioni e porto abusivo d’arma. La donna è stata trasportata all’ospedale Infermi dove è stata sottoposta a cure e a una visita maxillofacciale e dove potrebbe essere sottoposta a un intervento chirurgico.

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