Ammassati come topi tra gli scarafaggi

Rimini

RIMINI. Non è una scoperta. Chi affitta a prezzi di mercato spropositati tuguri dove si ammassano solitamente per la stagione estiva decine di disperati, è nel 99 per cento dei casi un Riminese doc.

Una “peculiarità” confermata anche all’alba di ieri quando 12 carabinieri della Compagnia e due dipendenti dell’ufficio Igiene dell’Azienda Usl Romagna, hanno suonato ai campanelli di tre appartamenti di una palazzina di corso Giovanni XXIII (di cui una mansarda priva dell’agibilità) e di un quarto in via Gambalunga. Indirizzi ben conosciuti così come i nominativi dei proprietari degli immobili: la stessa operazione, infatti, è stata fatta con gli stessi esiti la scorsa estate. Multe, sanzioni e quant’altro non hanno però scalfito lo spirito “imprenditoriale” di mamma e figlia conosciutissime a Borgo Marina e del loro quasi dirimpettaio.

Condizioni disumane. Nei quattro appartamenti affittati a prezzi variabili tra i 500 e i 900 euro al mese, i militari e il personale dell’Azienda Usl hanno trovato 44 cittadini bengalesi, ammassati uno sopra l’altro, costretti in alcuni casi ai doppi turni per potersi riposare su giacigli di fortuna buttati a terra uno sopra l’altro. Disastrosa la situazione igienico sanitaria.

Sono stati infatti rinvenute innumerevoli blatte (scarafaggi), potenzialmente pericolose perché in grado di diffondere microbi, organismi patogeni e parassiti. Infestazioni che si possono diffondere in interi condomini data l’attitudine di questi insetti a spostarsi velocemente anche su superfici verticali e a nidificare con facilità proprio negli ambienti domestici. Per questo motivo l’A.Usl chiederà al Comune l’emissione di un’ordinanza sindacale in cui verrà imposto all’intestatario del contratto d’affitto in primis ma di fatto al proprietario dell’immobile, di provvedere entro 15 giorni al massimo al ripristino delle condizioni igieniche sanitarie. Dovranno essere “sfrattati” anche gli inquilini trovati in eccesso (25 in totale) che sono stati colpiti dalla multa ciascuno di 50 euro per sovraffollamento. Sulla carta dovrebbe pagarla il titolare del contratto d’affitto, di “prassi” sarà invece saldata dal padrone dei muri. Che se non darà corso nei tempi fissati al ripristino dell’immobile si vedrà piombare in casa personale specializzato di palazzo Garampi e si ritroverà con una denuncia penale per inosservnza di un provvedimento dell’autorità amministrativa. Esattamente quella toccata ad uno di questi tre proprietari lo scorso anno.

Sovraffollamento e abusivismo. Fermo restando che rispetto al 2015 i blitz sono iniziati con ritardo a causa delle pessime condizioni meteo avute a giugno che hanno tenuto lontano dalla spiaggia non solo i turisti ma anche gli ambulanti irregolari, i carabinieri hanno potuto appurare con facilità che i quattro contratti d’affitto regolarmente registrati (per questo non scatterà alcuna segnalazione alla guardia di finanza) sono intestati tutti a commercianti bengalesi in possesso di regolare licenza e di un negozio. Botteghe che sono contemporaneamente magazzino e deposito della merce che poi i disperati come i 44 svegliati ieri mattina vanno a vendere in spiaggia. Chincaglierie che non essendo false possono essere sequestrate ad un ambulante senza regolare licenza, solo se colto sul fatto.

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