Sedicenne muore nel fiume

Rimini

RIMINI. Doveva essere un week-end spensierato tra amici, nella quiete dei boschi. Ma si è trasformato in tragedia: un 16enne originario del Gabon, arrivato da circa un mese e mezzo a Rimini, ha perso la vita e il suo corpo è stato ritrovato nel fiume Candigliano dal nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Pesaro. Il dramma si è consumato domenica alla gola del Furlo, nell’entroterra pesarese. La comitiva della quale faceva parte il 16enne, Deo Jordan, era composta da alcuni ragazzi della comunità Papa Giovanni XXIII dove il giovane era ospite in attesa di ricongiungersi con alcuni familiari che già da qualche tempo vivono nel Riminese. Il gruppo era composto da diciotto persone: oltre ai ragazzi ospitati in una delle sedi della Papa Giovanni, c’erano altri giovani ed educatori. Tutti insieme avevano programmato l’escursione di due giorni che prevedeva di passare una notte fuori, in campeggio. Domenica mattina, dopo essersi alzati e aver fatto colazione i ragazzi con i loro accompagnatori sono usciti per un’escursione nei boschi che prevedeva una tappa al fiume Candigliano. «Era mezzogiorno - racconta la responsabile della famiglia nella quale era ospitato Deo - e prima di pranzare i ragazzi hanno deciso di fare un bagno. Deo è uscito prima di tutti gli altri e si è steso ad asciugarsi vicino al margine del fiume. Gli altri intanto si sono trattenuti ancora un po’ in acqua. Quando anche loro sono usciti Deo era sparito. Nessuno ha visto nulla, né se sia tornato in acqua né se si sia avventurato nel bosco per fare due passi. È strano, perché era pieno di famiglie, genitori con bambini che facevano il bagno. In quel punto, fra l’altro, l’acqua non è nemmeno particolarmente profonda e non ci sono pericoli particolari». Il 16enne si era praticamente volatilizzato. I suoi amici e gli accompagnatori, dopo averlo cercato invano nei dintorni rispetto al punto dove era stato visto l’ultima volta, hanno chiamato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco di Cagli e Pesaro con il nucleo sommozzatori di Ancona e il nucleo cinofilo di Macerata che hanno condotto le ricerche incessantemente fino a notte fonda. La speranza che il giovane Deo potesse essersi perso nel bosco e che la brutta avventura si potesse archiviare solo con un grosso spavento, si è dissolta quando il suo corpo, ieri intorno alle 8 del mattino, è riaffiorato nel fiume Candigliano. «Doveva essere un fine settimana di festa - commenta la coordinatrice della comunità riminese - per dei ragazzi che nella loro giovane esistenza hanno già visto di tutto. Deo era un ragazzo molto tranquillo ma sveglio e socievole. Si stava inserendo per poter iniziare la scuola a settembre. Stava imparando la lingua visto che era arrivato in Italia da poco più di un mese e mezzo. Avrebbe dovuto anche ricongiungersi con i suoi parenti che vivono già da tempo qui in zona». La salma del giovane gabonese resta a disposizione dell’autorità giudiziaria che deciderà sull’eventuale autopsia. Dopodiché potrà essere restituita ai suoi cari.

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