Muore a dieci anni durante la lezione di danza

Rimini

RIMINI. Se ne è andata danzando, sotto gli occhi della mamma, e con lei i sogni di bambina con un’estate e una vita davanti a sé. Chiara Talacci, ragazzina riminese di dieci anni (avrebbe spento undici candeline il prossimo 25 giugno), colta da malore durante una lezione di ballo moderno, ha perso conoscenza ed è morta, nonostante i tentativi di rianimarla.

La tragedia. La tragedia si è consumata in una delle sale del Centro Danza Futura di via Beltrame, venerdì scorso attorno alle 19.30. La seduta di allenamento delle giovanissime ballerine era quasi finita, i genitori in attesa, a sbirciare dietro la porta. Anche la mamma di Chiara era già arrivata in palestra per riprendersi la bambina, come tante altre volte. All’improvviso le grida hanno sovrastato la musica hip-hop. Secondo le testimonianze la piccola si è accasciata improvvisamente a terra, durante un esercizio coreografico che prevedeva il piegamento delle ginocchia. Non una caduta di quelle che possono capitare sul parquet. Le insegnanti hanno percepito subito la gravita della situazione. L’apparente assenza del respiro, gli occhi all’indietro: Chiara aveva perso subito conoscenza. «Oddio è svenuta, è svenuta». Una delle prime ad accorrere è stata la direttrice artistica Daniela Pasini. In trenta anni di esperienza non le era mai capitato di assistere a niente di simile. Sotto lo sguardo sconvolto della madre (che ha ha assistito la figlia fino all’ultimo), un vigile del fuoco, fuori servizio, accorso dalla sala fitness ha fatto immediatamente ricorso alle manovre di rianimazione, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.

“Arresto cardiocircolatorio”. A quel punto il tentativo di far ripartire il cuore di Chiara è passato agli operatori professionali del 118 che si sono sostituiti ai presenti. Le hanno praticato il massaggio cardiaco sul posto e anche durante la disperata corsa in ospedale. Nel frattempo era stato già allertato, con procedura d’urgenza, il pronto soccorso dell’Infermi, con l’equipe di cardiologia e pediatria. Per un’altra ora e un quarto i medici le hanno provate tutte, e perfino quando era evidente che non c’era più speranza, hanno confidato in un miracolo. Tutto inutile. Chiara non c’era più: il suo cuore aveva già smesso di battere sul parquet della scuola di ballo. La resa definitiva è arrivata alle 21.15, orario nel quale non è rimasto altro da fare che constatare il decesso. Il referto parla di “arresto cardiocircolatorio”.

«Nessun segnale». La tragedia “fulminea” non è stata preceduta - nelle ore, nei giorni, nelle settimane e negli anni scorsi - da alcun segnale. «Mia figlia stava bene, non ha manifestato alcun disagio, non le hanno mai trovato niente di anomalo», ha riferito la donna in ospedale. L’ipotesi di una malformazione congenita, mai diagnosticata, non è l’unica che si affaccia tra gli specialisti in queste ore di interrogativi. Non si può escludere neppure un problema di natura polmonare. Eppure Chiara era una bambina apparentemente in salute e per fare danza era regolarmente in possesso del certificato di idoneità sportiva (all’elettrocardiogramma sotto sforzo viene sottoposto però solo chi ha più di 12 anni).

Autopsia per chiarire la cause. Purtroppo il suo nome si aggiunge a una lista di giovanissimi atleti morti durante un allenamento o una partita. Tutto lascia pensare che si sia trattato di una tragica fatalità, ma solo l’autopsia potrà chiarire le cause del decesso. Resta da capire se l’accertamento sarà disposto in via amministrativa (di iniziativa dell’Ausl) o giudiziaria. Ieri mattina, infatti, uno dei medici del pronto soccorso ha informato dell’accaduto la squadra di polizia giudiziaria della polizia di Stato presso la procura. A loro volta gli agenti hanno presentato una relazione al magistrato di turno per le valutazioni del caso. E’ probabile che alla fine sia il pubblico ministero a optare per l’esame medico-legale, a scopo cautelativo, per evitare eventuali dubbi che dovessero profilarsi in futuro.

Il dolore della famiglia. Soltanto dopo l’autopsia sarà possibile fissare la data dei funerali, celebrati nella chiesa di San Raffaele (abitava nella zona, una traversa di via Marecchiese). I genitori della bambina (il padre Roberto, imprenditore; la mamma Mariangela, socia in un’azienda di consulenze aziendali), straziati dal dolore, si sono chiusi in un comprensibile silenzio e chiedono rispetto per la profondità della perdita subita, una ferita insanabile, a protezione anche del figlio maggiore, non ancora diciassettenne. Il ragazzo, studente liceale, ha dato sfogo alla disperazione con un commento su Facebook: «Addio sorellina».

Rosario nella chiesa di San Raffaele. «Era una bambina splendida – commenta un amico di famiglia – è una tragedia assurda». Chiara faceva parte del gruppo parrocchiale degli scout, aveva frequentato la quinta elementare alla Montessori, si era iscritta alle medie Marvelli. Con l’entusiasmo proprio della sua età, si apprestava a festeggiare la promozione e poi il compleanno.

Con i genitori avrebbe dovuto partecipare in parrocchia assieme ai genitori, dopo la lezione di danza, alla tradizionale cena del venerdì. Stasera invece amici, parenti e conoscenti, si ritroveranno tutti nella chiesa di San Raffaele, ma stavolta per raccogliersi in preghiera: alle 20.45 si recita il rosario per Chiara.

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