Sorpreso con due prostitute, multato il primo cliente

Rimini

RIMINI. «No, guardi, ci deve essere un equivoco: queste due ragazze mi hanno appena chiesto un passaggio». I carabinieri non hanno creduto alle parole di un trentacinquenne automobilista, sorpreso con due lucciole, e al suo tentativo di smarcarsi da una situazione imbarazzante. La giustificazione non ha convinto i militari e non è servita a evitare la prima multa della stagione a un “cliente”. Quattrocento euro, invece di cinquecento, per via dello sconto previsto per chi paga alla notifica evitando così la potenziale pubblicità di un ricorso amministrativo. L’altra sera è infatti entrata in vigore l’ordinanza comunale (valida fino al 15 ottobre) “per prevenire e contrastare gravi pericoli cagionati da comportamenti connessi all’esercizio della prostituzione sulla pubblica via”. Un tentativo di sopperire alla mancanza di una legislazione chiara e risultato anche dei correttivi apportati dopo le varie bocciature dei tribunali (l’ultima riguardava l’illegittimità del foglio di via obbligatorio). La prostituzione in Italia non è reato e i tentativi di limitare il fenomeno trovano la loro giustificazione giuridica nella tutela “necessaria e urgente” di un generico “interesse pubblico” legato al decoro, agli schiamazzi, all’ordine pubblico, alla pulizia e al traffico. Oltre al cliente sono state sanzionate quattordici donne, quasi tutte dell’Europa dell’Est (ma loro, al contrario dell’uomo, troveranno la maniera di non pagare). Nel corso del controllo dei carabinieri della Compagnia di Rimini (che ha riguardato le zone più calde tra quelle indicate nell’ordinanza: viale Regina Elena, viale Regina Margherita e viale Principe di Piemonte) sono state identificate complessivamente trenta prostitute. Si è registrato anche il “ritorno” sui marciapiede della città di cinque transessuali di origine latino-americana.

I militari hanno proseguito la loro attività per tutta la notte: pattuglie ben visibili hanno presidiato i viali ed effettuato controlli stradali allo scopo, dichiarato, di intralciare il “lavoro” delle ragazze e dissuadere la potenziale clientela.

Il bilancio è di nove automobilisti denunciati per guida in stato di ebrezza (tutti sopra 0,80 g/l, il tasso alcolico più elevato è stato di 1,72 g/l). Per loro è scattata anche la conseguente sospensione del documento di guida per tre mesi. Altri sei guidatori sono stati sanzionati amministrativamente con un tasso alcolico superiore a 0,5 g/l, ma inferiore a 0,8 g/l. L’ordinanza impone il divieto da parte della prostituta di assumere atteggiamenti di richiamo, di invito, e in quel contesto mostrare nudità o indossare abiti indecenti, stazionare e intrattenersi con i clienti. Le une e gli altri non devono farsi sorprendere in strada a contrattare prestazioni sessuali a pagamento, mentre gli automobilisti di “passaggio” non devono eseguire manovre considerate pericolose o di intralcio alla circolazione stradale. L’ordinanza, infine, oltre a richiamare le norme già contemplate dal codice della strada, ha prevede appunto sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 300 euro a un massimo di 500 euro, con la possibilità del pagamento in misura ridotta di 400 euro (subito o comunque entro 60 giorni dalla contestazione).

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