Boom di tasse, la pressione schiaccia Rimini

Rimini

RIMINI. Prendete la somma delle imposte e delle tasse che si versano ai Comuni e dividete per la popolazione residente. Il numero che si avrà è la pressione tributaria che vede la provincia di Rimini, in base gli ultimi dati della Regione, uscire martoriata: seconda con 704 euro pro capite; davanti a tutte le altre realtà emiliano romagnole che si attestano tra i 500 e i 600, tranne Bologna che si piazza prima con 756 euro.

Un massacro. L’elenco delle gabelle è uguale per tutte le province, ma le uscite dalla tasche dei cittadini sembra proprio di no. I numeri aggiornati al primo gennaio del 2013, in base ai bilanci consuntivi dell’anno precedente, elaborati dall’Osservatorio regionale sulla Finanza territoriale, vedono Rimini raggiungere spesso il primo posto o salire sul podio dei territori in cui c’è da pagare di più. Partendo dalle imposte, quella sulla pubblicità vede uscite per i cittadini per un ammontare di 4 milioni e 780mila euro.

Addizionale energia. Batosta pesante anche per l’addizionale sul consumo di energia elettrica, che con i suoi 200mila e 671 euro piazza la realtà riminese dagli 88mila euro di Ravenna o i 55mila di Piacenza. Sull’Imposta municipale unica, invece, è da segnalare una richiesta di esborso di 114 milioni e 43mila euro: più bassa c’è stata solo a Piacenza con 93 milioni, mentre nel resto della regione c’è stato un bagno di sangue, si vedano i 234 milioni di Modena.

Salasso rifiuti. Ma Rimini, purtroppo, non regala buona notizie per quello che riguarda la voce “altre imposte”, che non vengono specificate ma che vedono un ammontare di 15 milioni e 231mila euro: Ravenna è ad appena 6 milioni e 97mila euro; Forlì-Cesena a 8 milioni e 861mila. Cifre che si attestano attorno alla metà di quelle incassate dai Comuni riminesi, che per le imposte raggiungono la somma di 145 milioni e 498 euro e che tornano a distinguersi in negativo anche per il capitolo tasse: quella sullo smaltimento dei rifiuti - causa anche la presenza dei turisti, si sa – ha visto toccare la cifra monster di 43 milioni e 458mila euro.

Spazi pubblici, Rimini sul podio. Nulla a che vedere con i “pochi spiccioli” delle altre province (esclusa Bologna a quota 137 milioni) che si fermano al massimo a 20 milioni. Il milione e 105mila euro per la tassa di occupazione degli spazi pubblici piazza poi il territorio riminese sul gradino più basso del podio: ci si può consolare solo guardando la prima, Ravenna, che sfonda il muro dei 3 milioni. Non ci si consola invece nel computo finale delle tasse che fa balzare Rimini al secondo posto, 44 milioni 710mila euro: Bologna prima con 144 milioni, ma gli altri territori vanno dai poco più di 2 milioni di Forlì-Cesena ai massimo 22 di Parma.

Conto totale salatissimo. Una Caporetto anche per il terzo salasso: i 42 milioni del fondo sperimentale di riequilibrio che i Comuni incassano grazie ad alcune compartecipazioni di gettiti sugli immobili, tranne l’Iva, come ad esempio le imposte sui i registri di imposta e di bollo dei contratti di locazione. I diritti sulle affissioni pubbliche poi hanno tolto alle tasche dei contribuenti 1 milione e 935 mila euro: record assoluto in regione, dove anche Bologna sta dietro e di gran lunga, con 1 milione e 300mila. Ultimo capitolo, sono i tributi speciali, 1 milione e 460mila euro, che fanno lievitare il conto finale - tasse, imposte e altre entrate tributarie - a 236 milioni.

Numeri che si traducono in una pressione tributaria di 704 euro: ultima Forlì Cesena con 528 euro pro capite; poi Reggio Emilia con 539 euro; via a salire con i 574 di Piacenza; i 579 di Ferrara; 598 di Ravenna; 612 di Modena; 693 di Parma.

 

 

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