Nuova legge per il turismo

Rimini

RIMINI. Una legge per riorganizzare il turismo e puntare ai 50 milioni di presenze l’anno, portando la quota del settore in Emilia-Romagna oltre il 10% del Pil regionale. L’ha approvata ieri l’Assemblea legislativa, con l’obiettivo di rafforzare nel 2016 i dati in crescita dello scorso anno. Tra le novità del provvedimento, che rivede una normativa datata 1998, il passaggio dalla promozione dei prodotti turistici ad un mix fra destinazioni e prodotti di eccellenza, un ruolo maggiore dei privati nel governo del settore e il rafforzamento di Apt, l’azienda regionale di promozione turistica. La nuova legge sul turismo, portata in aula dall’assessore Andrea Corsini, è stata approvata questo pomeriggio coi voti di Pd e Sel, astenute le opposizioni.
«Superiamo i campanilismi per raggiungere il nostro obiettivo primario: alzare i valori economici del turismo regionale e promuovere l’occupazione e il lavoro di professionisti e operatori, senza tralasciare l’aspetto della legalità», sottolinea la relatrice di maggioranza Nadia Rossi (Pd), che fa riferimento all’introduzione di misure per tutelare maggiormente il turismo da infiltrazioni malavitose. Un provvedimento introdotto su impulso anche del Movimento 5 stelle, per il quale comunque la nuova legge contiene «più ombre che luci». Ci sono «diverse pecche sui temi della trasparenza e tutela dei territori». Ma soprattutto, spiega Raffaella Sensoli (M5s), «manca una seria strategia di promozione turistica scambiata per una banale commercializzazione dei nostri prodotti». Almeno sul fronte della legalità, però, la Regione «ha finalmente ammesso che siamo in presenza di un radicamento della criminalità organizzata nel nostro territorio e che servono misure efficaci per intervenire». Dubbi anche dalla Lega, anch’essa astenuta. «Il ruolo di Apt servizi, i requisiti per le nomine dei vertici di Apt e delle destinazioni turistiche, l’accentramento di poteri e competenze in capo alla Regione e in particolare alla giunta, i meccanismi decisionali che porteranno alla definizione delle aree vaste, i criteri di ripartizione dei fondi regionali, in particolare di quelli per la riqualificazione urbanistica dei comuni del distretto turistico della costa, sono aspetti che in parte continuano a destare perplessità e in parte dovranno trovare soluzione operative mediante i decreti attuativi». Il Pd, intanto, lancia la campagna social I Like Emilia-Romagna per spiegare, «proprio a partire dall’approvazione della legge, i tanti risultati concreti realizzati nel settore del turismo e del commercio».

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