Ambulanti alla carica: «Fatturati in calo, servono delle modifiche»

Rimini

RIMINI. «Siamo alla frutta». E’ una sorta di appello quello lanciato dagli ambulanti. In particolare da quelli che si trovano nelle zone meno fortunate dopo il trasferimento dei banchi. Si tratta di chi vende frutta e verdura nella zona della Padane, ma anche chi ha la merce - altre tipologie come scarpe, vestiti e varie ed eventuali - esposta in piazzale Gramsci e in zona Santa Rita.
Sono queste le aree che con il passaggio da piazza Malatesta, avvenuta lo scorso ottobre, hanno visto il giro di affari scendere in modo importante». La conferma arriva dagli stessi ambulanti. Giulio Conti, titolare del banco dal 1979, ora è finito proprio in zona Padane e sembra non avere dubbi: «Siamo scesi del 50 per cento con gli incassi e la presenza del mercato coperto che vende frutta e verdura come noi non ci aiuta di certo».
Una posizione, la sua, espressa anche da altri colleghi alla riunione per tirare un primo bilancio post spostamento che pochi giorni fa hanno organizzato Pierangelo Domeniconi, dell’Anva, e Nicola Angelini, Fiva. Il risultato? «Servono delle modifiche: abbiamo mandato nei giorni scorsi una lettera al sindaco Andrea Gnassi perché intervenga», spiega Domeniconi.
Le proposte non mancano: «Le Padane sono effettivamente troppo staccate dal resto, si potrebbero mettere ad esempio le bancarelle di via Dante in via Clementini per creare una cerniera e attenuare lo spezzatino». E ancora, prosegue Domeniconi: «Anche l’area Santa Rita è penalizzata, troppo isolata, per trovare una soluzione sappiamo che tra tutti gli ambulanti ce n’è già una quindicina, ad esempio in via Castelfidardo, che ha restituito la licenza perché non aveva sufficienti incassi: proponiamo di spostare chi è a Santa Rita, compattando meglio l’intero mercato muovendoci con i buchi che sono stati creati».
Il sindaco già prima della lettera inviata aveva fatto da ricettacolo delle lamentele, quando i primi di marzo è andato a comprare una cintura in una bancarella di piazza Gramsci. Ed è lì che è stato raggiunto da numerosi ambulanti che hanno chiesto di mettere mano al progetto spostamento del mercato. La risposta è stata chiara: «Avanzate voi delle proposte e presentatecele».
Una posizione che ribadisce anche l’assessore alle attività economiche, Jamil Sadegholvaad, il quale però fissa paletti precisi. «Il mercato non è ingessato - spiega - si possono fare degli aggiustamenti e siamo aperti alle indicazioni ma nessuno pensi che si possa rivoluzionare: si può intervenire per apportare migliorie».
E, ad esempio, quella dello spostamento dei banchi in via Clementini al momento non sembra una ipotesi percorribile: «Quella strada serve per non fare collassare la viabilità, non possiamo chiuderla alle auto: solo per fare un esempio, passano i genitori dei bimbi del Ceis e delle medie Panzini». L’assessore poi fa un ultimo appello: «Bisogna aspettare, credo che con l’arrivo della bella stagione ci sarà un aumento esponenziale del giro di affari, perché tutti i turisti, e non solo, arriveranno dal treno e dalle fermate dei bus “in bocca” al mercato. Sono passati solo cinque mesi: diamo ancora del tempo prima di dare giudizi definitivi».

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