No alle trivelle, blitz dei volontari di Greenpeace alla palata

Rimini

RIMINI. I volontari di Greenpeace sono entrati in azione in 25 città di tutta Italia, tra cui Rimini, per «sensibilizzare l’opinione pubblica sul referendum del 17 aprile, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi sulle trivellazioni in mare».

Oltre a informare i cittadini nel centro cittadino, i volontari di Greenpeace hanno fatto «un blitz al "Monumento alla sposa" alla Palata sul porto mostrando un’immagine “petrolizzata” e surreale di uno dei luoghi più iconici e famosi della città per diffondere un chiaro messaggio: “L’Italia non si trivella”, come recita il titolo stesso della campagna dell’associazione ambientalista».

Le immagini dell’Italia sporcata dal petrolio, spiegano da Greenpeace, «sono una provocazione con la quale mostrare l’incompatibilità tra la nostra identità e la nostra cultura e la strategia energetica del governo. L’idea di mostrare un volto sfigurato dei monumenti delle nostre città serve anche a chiarire che in gioco non ci sono “solo” il mare e le comunità costiere: la minaccia riguarda tutti gli italiani, anche quelli che vivono nei centri urbani lontani dalle coste. Le trivelle sono incompatibili con la bellezza del nostro Paese, che rappresenta l’unico vero petrolio dell’Italia».

Per questo «chiediamo a ogni italiano di partecipare al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile. È un appuntamento che riguarda il Paese nella sua interezza, non solo alcuni territori», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, «in ballo ci sono questioni della massima importanza per tutti».

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