Disabile psichico sull'autobus nel mirino dei controllori

Rimini

RIMINI. L’uomo - un cinquantenne disabile psichico - forse davvero non aveva pagato il biglietto del tram o forse l’aveva messo chissà dove e poi perso, oppure ancora si era solo rifiutato di esibirlo (ed è questa la ragione che non gli hanno mai fatto uno di quegli abbonamenti agevolati). La circostanza non si desume dai verbali della svariate multe che i controllori di Start Romagna hanno contestato al passeggero. Un utente, invalido civile al cento per cento, alloggiato in una casa popolare, senza diritti in quanto interdetto legalmente e con un tutore ad amministrare la pensione e l’educatore di una cooperativa sociale a seguirlo passo passo nelle attività alle quale è saltuariamente destinato. L’avvocato Cristiano Basile in quanto “tutore” nominato da un giudice del Tribunale di Rimini ha la responsabilità di rappresentare il cinquantenne disabile interdetto in tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione oltre, ovviamente, che ad occuparsi del suo benessere. Il principio è quello del buon padre di famiglia e così, finché si è ritrovato a gestire una multa ogni tanto ha preferito sempre pagare, piuttosto che avviare procedure - lunghe e alla fine onerose - per tentare la strada dell’annullamento davanti al giudice di pace. «Negli ultimi tempi, però, - racconta - i verbali si sono fatti più frequenti: ci ritroviamo a dover pagare almeno 5-6 multe dello stesso tipo». Non si tratta di spiccioli: tra spese di rintraccio, diritti di agenzia, spese amministrative e di esazione, il recupero degli originari 67 euro euro di ogni multa è levitato a oltre 270 euro. Gli accertamenti riguardano un periodo che copre poco più di un anno e mezzo: i controllori hanno rilevato un’infrazione e si sono limitati a constatare che l’utente era “sprovvisto del titolo di viaggio” o che comunque non aveva aderito alla loro richiesta di mostrarlo. «Il soggetto ha seri ed evidenti problemi che hanno portato alla sua interdizione legale e abbiamo provveduto a dotarlo di biglietti e valutato la possibilità di acquistare l’abbonamento agevolato, ma il problema è che se si ripresentasse la situazione lui probabilmente agirebbe ancora allo stesso modo». L’educatore suggerisce di legare al collo l’abbonamento oppure metterlo assieme alla carta d’identità così che al momento di compilare il verbale i controllori abbiano la possibilità di comprendere la situazione. Questo, il futuro. Ma per il passato? «E’ probabile che di fronte a una somma importante, stavolta faremo ricorso: stiamo valutando». La speranza è che la stessa società concessionaria prenda atto di una situazione così particolare e che qualcuno trovi una soluzione di buon senso.

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