Raffica di multe sui bus, stangata per una 80enne

Rimini

RIMINI. Quando ha iniziato a viaggiare sul bus, il biglietto costava la bellezza di 25 lire. E in tanti anni di onorata e cristallina carriera, non aveva mai subìto una simile umiliazione. E non sarebbe tanto la contravvenzione, ma il modo, l’umiliazione. A ottant’anni poi. Per un biglietto scaduto da nove (no-ve) secondi.

Anna Teodorani è una combattiva riminese del trentasei e l’altra mattina, come suo solito, è salita sul numero quattro per andare in centro, fare la spesa e tornare a casa. Come sempre si porta dietro una nutrita scorta di ticket e quello timbrato ha la durata di un’ora, quelli che si fanno passare davanti alla macchinetta e si accende la luce verde.

Quando è il momento di tornare, l’ora non è ancora terminata ed è quello il momento in cui probabilmente succede l’irreparabile. «Se l’ora non è passata il biglietto non viene timbrato - racconta - non mi sono accorta se la luce verde si era accesa oppure no. Ho con me sempre diversi biglietti, tante volte lo chiedo al controllore: vado bene?».

Ma sulla strada della signora Anna era in arrivo un contrattempo. «Invece della mia solita fermata, sono scesa a quella dopo. Con me è sceso il controllore, una donna. Lei è in multa mi ha subito detto. Ma cosa dice, le ho risposto. Prendo l’Atam da 62 anni, costava 25 lire quando ho iniziato e adesso a 80 anni vengo multata? Per pochi secondi poi. Gliel’ho detto, le ho fatto vedere che con me avevo altri biglietti, che ne avrei timbrato uno in quel momento, perché proprio non mi ero accorta che l’ora era passata. Niente. Non c’è stato modo. Allora sa cosa le dico? Fanno bene quelli che non pagano mai, se questo deve essere il trattamento. Mi sono sentita umiliata. Mi potevano dire signora stia attenta, la prossima volta guardi meglio. Ma cosa fai la multa a una donna della mia età, come se fossi una che abitualmente non vuole pagare. Avevo con me non so quanti biglietti nuovi da timbrare. Quella donna non ha voluto sentire ragioni. Quando sono andate alle Poste a pagare i 67 euro, perché li ho pagati subito, mica voglio stare con quel pensiero alla mia età, quello delle Poste m’ha detto che in questi giorni c’è un sacco di gente che va a pagare le stesse contravvenzioni».

Quella della signora Anna è solo l’ultima delle voci di protesta contro il meccanismo messo in piedi da Start Romagna per arginare la piaga dei “portoghesi”. Un sistema contro il quale si sono scagliati sia gli Albergatori sia i sindaci di Rimini e di Riccione. L’accusa? Poca elasticità. Il caso di oggi rientra a pieno titolo in questo filone.

Roberto Nebiolo è il genero della signora Anna ed è stato lui a “denunciare” l’anomalia. «L’hanno multata per nove secondi, ma mai possibile? Ma chi ha stabilito che deve essere applicata una simile intransigenza nei controlli? Ma qual è il controllore che di fronte a una donna di 80 anni, con in tasca non so quanti biglietti, per nove secondi, poi la multa? Il sindaco la dovrebbe chiamare e le dovrebbe chiedere scusa».

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