Sigep, trionfo gusti vegani e zero calorie

Rimini

RIMINI. La stella di questa edizione del Sigep è lui, il 38enne riminese Roberto Rinaldini, reduce dal secondo anno del programma su Raidue “Il più grande pasticcere”, che lo ha consacrato come personaggio popolare a livello nazionale. Ieri all’inaugurazione della fiera del gelato, il maestro dei dolci è stato infatti il più ricercato per autografi e foto: lui - imponente con la barba e un paio di occhiali da vista fucsia - si è concesso a tutti, famiglie, anziani, bambini, giovani, perfino alcuni agenti di polizia in divisa che gli hanno chiesto uno scatto assieme. Niente boss delle torte a stelle e strisce o starlette televisive per il taglio del nastro, nemmeno personaggi come Benedetta Parodi o Ernst Knam. A fare “terra bruciata” è maestro con base in via Coletti e punti vendita tra Milano, Tokyo e Firenze, lo stesso che pochi anni fa - nonostante i premi vinti e la carriera ormai ventennale - passava in secondo piano al Sigep, dove aveva sempre partecipato, anche come organizzatore del Campionato del mondo di pasticceria. Ora che è il suo momento - ed è diventato anche piuttosto difficile fargli qualche domanda tra i mille impegni che lo aspettano al Sigep - spiega: «Non dite che sono la star, però è vero che la gente mi riconosce e vuole farsi fotografare con me come mai accaduto prima, sono soddisfazioni ma succede solo grazie alla televisione, io sono lo stesso di sempre». Lo stesso che forse i riminesi, come lui stesso aveva detto in modo diretto in passato, non hanno «mai capito fino in fondo». E adesso a livello locale lo apprezzano di più? «Non lo so - sorride Rinaldini tra un selfie, una stretta di mano e un autografo -. Bisognerebbe fare questa domanda a loro, ai riminesi. Quelli che sono qui, però, i tanti che si stanno facendo le foto e mi avvicinano non penso proprio che siano del posto».

Intanto il Sigep, inaugurato ieri e che andrà avanti fino a martedì, ha visto già un fiume di presenze straripare tra gli stand della fiera. La nuova tendenza dell’anno è quella dei prodotti vegani, senza zucchero o senza calorie: dagli alimenti privi di glutine, al gelato biologico oppure quello con il doppio delle proteine ma la metà dei grassi. Spunta anche quello al gusto di piadina. E ancora, visto che la fiera coinvolge anche la panificazione, da segnalare sempre all’insegna dello stare leggeri il nuovo ingrediente zeroburro al sapore di burro ma senza grassi. Un trionfo per la salute, come la maionese vegana, senza uova; o ancora, la panetteria al vapore che sforna delizie light. Ma visto che anche l’occhio vuole la sua parte, ha riscosso successo la statua di tre metri che riproduce il David: ci sono voluti 26 giorni per farla e 1.180 chili di cioccolato fondendo assieme gli scarti di lavorazione non vendibili e non riutilizzabili, forniti da sette artigiani cioccolatieri italiani. Si fa tutto in grande alla fiera, insomma. E come ha ricordato il sindaco Andrea Gnassi, presente al taglio del nastro, si punta in alto anche per il numero di presenze. Quante? E’ lo stesso primo cittadino a parlare di numeri: «Lo scorso anno sono state 187mila, quest’anno puntiamo a superare il tetto delle 200mila». Proviamo a giocare d’anticipo: a giudicare dall’escalation del successo della manifestazione e dai numeri che la circondano, questo nuovo record sarà raggiunto.

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