Minacce di morte al sindaco Gnassi

Rimini

RIMINI. «Oggi è il giorno più bello della mia vita, perchè ho comprato una pistola clandestina per ucciderti». È’ il passaggio più inquietante della lettera anonima recapitata poco prima delle festività al sindaco Andrea Gnassi. Primo cittadino che da quel momento è sottoposto a «vigilanza discreta dinamica» (personale della Digos della questura e del Nucleo Ambientale della polizia municipale in primis) come disposto la vigilia di Natale dal prefetto Peg Strano Materia.

La lettera, scritta al computer, dal timbro risulta sia stata imbucata a Bologna. A Palazzo Garampi, come da prassi, è stata “intercettata” dall’ufficio Protocollo che l’ha quindi consegnata al sindaco. Oltre alla minaccia più pesante, “l’anonimo” fa presente a Gnassi di conoscere bene il suo stile di vita, come si muove, le strade che “solitamente” percorre a partire dal sottopasso della stazione. La missiva ha molte analogie con altre già ricevute dal primo cittadino, soprattutto per quel che concerne gli errori di ortografia. Circostanza che lascia intravvedere una sola conclusione: chi ha scritto la minaccia di morte è colui che ciclicamente se la prende con l’inquilino più importante di piazza Cavour.

La Digos della Questura, che coordinata dal procuratore capo Paolo Giovagnoli sta indagando, non esclude che l’autore delle minacce possa essere un dipendente pubblico, un ex dipendente, qualcuno che non abbia vinto un qualche concorso pubblico o qualche gara di appalto lavori, oppure qualcuno che si aspettava favori dall’amministrazione non arrivati.

Dal Comune, invece, si esclude possa essere un conoscente del primo cittadino, nonostante l’anonimo si descriva come una persona che il sindaco potrebbe aver conosciuto.

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