La Tax Credit fa infuriare gli albergatori

Rimini

RIMINI. «Strutturato in questa maniera, il click day è assurdo». Il presidente dell’Associazione albergatori di Rimini Patrizia Rinaldis se la prende con le modalità della Tax credit con cui il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha deciso di scegliere chi potrà disporre dei fondi.

Per ottenere i contributi 2014, le domande potevano essere presentate dal 12 al 15 ottobre e i risultati sono stati resi noti solo da pochi giorni, nel 2016. Così su «3.010 domande presentate in tutta Italia ne sono state ammesse soltanto 750, cioè quelle inviate entro i primi 53 secondi!». Una forte penalizzazione per il territorio riminese dal quale sono state spedite «circa 200 domande e ne sono state accettate soltanto 3 o 4» sottolinea Rinaldis.

Un passo indietro. Ma che cos’è esattamente la Tax credit turismo? E’ la procedura concessa dal governo per riqualificare le strutture alberghiere. E’ forte di uno stanziamento di ben 220 milioni di euro (20 milioni per il 2014 e 50 milioni per ogni anno dal 2015 al 2018). La tassa interessa alberghi e residenze turistiche in genere e permette di usufruire di un credito di imposta del 30% fino a un massimo di 200mila euro. Sono considerate spese “ammissibili”: le ristrutturazioni edilizie, l’eliminazione delle barriere architettoniche, le spese sia sulle parti comuni che sulle unità immobiliari, gli interventi per incrementare l’efficienza energetica, l’acquisto di mobili e arredamenti.

L’Aia. «In questo modo l’attribuzione della Tax credit è una presa in giro - attacca Rinaldis -. Non si capisce come vengano selezionati gli hotel, non c’è meritocrazia, non c’è nulla».

«Da Rimini sono partite circa 200 domande» sottolinea il presidente dell’Aia, anche se non ci sono numeri precisi perché ogni imprenditore è libero di affidarsi a un consulente di fiducia. Sulle pratiche dovrebbero comunque aver lavorato una ventina di studi.

«E’ vero che era possibile istruire le pratiche già da un po’ di tempo prima - afferma il numero uno degli hotel riminesi -, ma per entrare nel “sistema” è indispensabile investire almeno una manciata di secondi. Se un consulente si deve occupare di 10 pratiche ha bisogno di 10 computer per poter caricare le richieste in meno di un minuto».

Click day bis. E’ facile intuire che «così non va». Ma siccome entro pochi giorni verrà aperto un nuovo “bando” per i finanziamenti relativi al 2015 (registrazione e compilazione dell’istanza dall’11 al 29 gennaio 2016; click day dal 1° al 5 febbraio), Rinaldis chiede un cambio di rotta immediato: «Servono almeno dei criteri di scelta. O una ripartizione uguale per tutti, o in base al merito dei progetti oppure per aree geografiche. E’ indispensabile che il governo detti delle regole per evitare che l’assegnazione del denaro avvenga in modo casuale». (lu.ca.)

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