Aeroporto, i giudici prendono tempo

Rimini

RIMINI. L’aeroporto, per ora, può continuare a volare. Per la decisione di merito, invece, bisognerà attendere. Forse anche diversi mesi. Perché la sentenza definitiva dovrebbe arrivare solo alle porte dell’estate.

E’ questo il responso che pare sia emerso ieri dalla seduta del Consiglio di Stato, anche se le decisioni prese non sono state ufficializzate. Il verdetto “finale” in merito al ricorso presentato da Enac sulla sentenza del Tar dell’Emilia Romagna dovrebbe arrivare nella giornata di oggi. «Oggi sapremo qualcosa di preciso. Ci difende l’Avvocatura dello Stato e ci informerà» afferma il presidente di Enac, Vito Riggio, che non ha sostanziali novità né su Rimini, né sullo scalo di Forlì. «Tutta la Romagna è complicata» puntualizza Riggio.

Un passo indietro. Nel settembre scorso il Tar ha accolto il ricorso del Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto, raggruppamento di imprese che era giunto quarto al bando (tenutosi nel novembre 2014) relativo alla gestione del Fellini. Classifica che ha visto primeggiare Airiminum. La sentenza, immediatamente esecutiva, ha cancellato l’aggiudicazione dello scalo e travolto l’intera procedura di gara, ritenuta illegittima. Secondo i giudici della seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale il bando è da considerarsi nullo per la violazione del Codice dei contratti, «le cui norme prevedono che i concorrenti, in funzione del migliore svolgimento ed esito della procedura, dimostrino le loro capacità tecniche secondo le regole fissate dal bando di gara». Per il Tar, dunque, l’Enac «avrebbe dovuto inserire nel bando i requisiti minimi di capacità ed esperienza per la partecipazione alla gara (dovevano aver già gestito aeroporti, ndr), in modo da impedire l’aggiudicazione del servizio in favore di soggetti privi di qualsiasi professionalità nella specifica materia o in materia analoga».

Il Consiglio di Stato. Immediato il ricorso al Consiglio di Stato da parte dell’Ente nazionale dell’aviazione civile al fianco del quale si è schierata senza mezzi termini Airiminum.

Ieri il Consiglio ha analizzato la pratica e - secondo le prime indiscrezioni - pare che si sia fermato alla sospensiva del provvedimento, dando ragione a Enac. E’ stata così cancellata l’immediata esecutività della sentenza del Tar: di conseguenza l’aeroporto Fellini può rimanere aperto al traffico aereo. Cosa che è comunque avvenuta da settembre ad oggi.

Quanto al merito della discussione pare che si debba attendere ancora. E neppure per poco tempo. Il Consiglio di Stato infatti dovrebbe sciogliere le riserve solo fra alcuni mesi (forse sei) e probabilmente si arriverà alle porte dell’estate.

Si chiude? Una scelta che prolungherebbe solo l’agonia del Fellini, lasciando nel limbo l’attività di Airiminum che rischia di andare a trattare nuove rotte con la possibilità di vedersi chiudere le piste da un giorno all’altro. In caso di risultato avverso all’Enac, infatti, il Fellini verrebbe nuovamente chiuso al traffico fino a data da destinarsi. L’Ente dei cieli infatti fa sapere che non potrebbe assumere la gestione dell’aeroporto di Miramare ma dovrebbe provvedere subito a un nuovo bando di gara.

M5s. Intanto sulla vicenda del crac di Aeradria il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaella Sensoli, presenta una interrogazione per chiedere alla giunta di «valutare l’opportunità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo per il fallimento», dato che la «condotta scellerata di amministratori pubblici e privati ha provocato un grave danno per tutto il territorio e mandato all’aria gli investimenti della Regione. Non si può restare indifferenti».

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