Ladri mordi e fuggi all'Apt

Rimini

RIMINI. Negli uffici dell’Apt (Azienda di promozione turistica) si fa di tutto per accogliere i visitatori, ma di quelli che si sono fatti vivi l’altra notte, il direttore Emanuele Burioni e i suoi collaboratori avrebbero fatto volentieri a meno. Una banda di ladri “mordi e fuggi” ha compiuto una vera e propria razzìa.

Gli sconosciuti avevano un piano ben congegnato e possedevano parecchie informazioni, forse addirittura troppe, al punto di andare a colpo sicuro, certi di trovare sulle scrivanie dei computer nuovi di zecca e di ultima generazione.

Probabilmente hanno agito a volto coperto, ma in ogni caso, a giudicare dalla disinvoltura con la quale si sono mossi erano anche a conoscenza della totale mancanza di un impianto di allarme. E dell’assenza di telecamere di sorveglianza sia all’interno sia all’esterno del palazzo di proprietà del Comune (ma ne esistono in zona collegate a una banca e ad alcuni esercizi commerciali).

Ad accorgersi dell’intrusione, ieri mattina, attorno alle sei, sono state le addette alle pulizie. Secondo il sopralluogo dei carabinieri, i ladri sono entrati nella notte tra lunedì e martedì scorso forzando una porta al pianterreno. Dopo un rapido “sguardo” alla sala convegni, praticamente ignorata, sono saliti al primo piano. Nella sede dell’assessorato regionale al Turismo hanno aperto qualche cassetto e messo a soqquadro qualche scartoffia, senza toccare niente. Quasi una messinscena, visto che invece, probabilmente, il loro reale scopo era impossessarsi delle chiavi della cassaforte (semivuota, contenente per lo più tessere per il carburante destinate ai dipendenti), custodite in un luogo sconosciuto alla gran parte degli stessi dipendenti. Quindi il “salto” al secondo piano, probabilmente il vero obiettivo del furto.

I computer della Apple, acquistati di recente. A quel punto non è restato altro da fare che portarli di sotto uno a uno, sarebbero una quindicina in tutto, e caricarli a bordo di un furgone che li attendeva in piazzale Fellini. Nessuno ha visto o sentito niente, quanto all’ “occhio elettronico” è probabile che adesso qualcuno si deciderà a provvedere (troppo tardi: ormai i buoi sono fuori dalla stalla).

Una prima sommaria stima del bottino parla di almeno ventimila euro di merce trafugata (c’è l’assicurazione a coprire almeno in parte l’effetto dell’intrusione). (andros)

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