Quinto Peep, il Tar respinge il ricorso

Rimini

RIMINI. Quinto Peep, il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal comitato contro il recupero delle somme da parte dell’amministrazione comunale rispetto ai maggiori oneri di esproprio.

E ora 870 famiglie rischiano di dover pagare da 2 a 9mila euro a unità immobiliare se il Comune deciderà di dare seguito alla delibera che prevede anche il riscatto del diritto di proprietà degli immobili (dai 35 ai 50mila euro a unità).

Ma il vero giallo da dipanare è la questione della giurisdizione. Perchè se non è di competenza del Tar, come spiegato con quest’ultima sentenza proprio accogliendo l’eccezione avanzata dalla difesa del Comune, non è nemmeno di competenza del tribunale ordinario. Come ricorda anche il Comune, non si può dimenticare quanto accaduto per il X Peep di Santa Giustina: il tribunale ordinario, chiamato a esprimersi su una situazione analoga a quella del V Peep Ausa, ha sollevato anch’esso un difetto di giurisdizione.

«Paradossalmente, allo stato attuale, non è chiaro a chi, cittadini e Comune, debbano rivolgersi per capire come agire», si legge in una nota di palazzo Garampi.

Altro discorso è invece il riscatto dei diritto di proprietà in merito al quale è in corso un tavolo in Comune con il comitato. «Alla luce di questa sentenza assume ancora più rilievo, soprattutto per quanto riguarda il cosiddetto riscatto, il tavolo di confronto che l’amministrazione comunale ha da tempo avviato con i cittadini. Ciò in considerazione dell’importantissima novità - anche questa fortemente sostenuta dall’amministrazione comunale con l’impegno diretto del sindaco e con il coinvolgimento dei parlamentari locali - introdotta a dicembre scorso dalla legge di stabilità e che consente ai Comuni di abbattere il valore venale del bene del 50%, ripristinando così le condizioni di cui hanno usufruito gli altri Peep che hanno riscattato prima del quinto».

Giunti a questo punto, l’unica strada sembra essere quella del confronto. Lo auspica Emma Petitti, deputato del Pd, che afferma: «Nella indeterminatezza della sede giurisdizionale di competenza l’approvazione dell’emendamento consente a cittadini e amministrazione di trovare una via di uscita coerente con quanto fin qui l’amministrazione ha fatto in occasione degli altri Peep».

Non è escluso, che, però, a questo punto il comitato possa fare nuovamente ricorso. «La partita è aperta - non si sbilancia per il momento Vincenza Mignogna, vicepresidente del comitato - il Tar non ha espresso un giudizio di merito. Resta aperto il tavolo con il Comune».

 

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