«Fellini, numeri penosi ma chiuderemo in utile»

Rimini

RIMINI. «I numeri del 2015 sono penosi rispetto alle nostre aspettative ma chiuderemo in utile lo stesso». Airiminum chiude la stagione estiva con più di un rimpianto ed è pronta a presentare ricorso contro la sentenza del Tar che rischia di toglierle la gestione dell’aeroporto Fellini.

Doppio ricorso. «E’ stata una doccia fredda. Ora abbiamo deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato e lo faremo indipendentemente dall’Enac - commenta il presidente di Airiminum, Laura Fincato -. La sentenza amministrativa chiama in causa anche noi, anzi ci condanna a pagare 4mila euro di spese legali».

Nel merito - afferma l’amministratore delegato Leonardo Corbucci - «ci contestano la mancata esperienza nel settore aeroporti, ma nessuna delle cordate in lizza ce l’aveva ufficialmente: né Novaport Italia che è società creata ad hoc per il nostro mercato, né tanto meno Halcombe o il Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto. Anzi il nostro cda è composta da tutti membri che hanno lavorato a lungo nel settore, a partire dal presidente ex di Save a Venezia».

Quanto a una possibile chiusura dello scalo, Corbucci è convinto che Miramare resterà in attività: «Anche se dovesse essere scritto un nuovo bando, Enac potrebbe non chiudere Rimini, ha tutta la potestà per farlo. O magari potrebbe non essere Enac a decidere in tal senso».

La concessione. Mercoledì scorso Airiminum ha ricevuto formalmente da Enac i beni demaniali del Fellini. «Senza questo atto, fino a ieri, non potevamo neppure appendere un quadro al muro. Il rischio era quello di incorrere in un procedimento penale» chiarisce l’ad Leonardo Corbucci che è anche l’azionista di maggioranza con il 50,1% delle quote.

Ora il primo lavoro in cantiere sarà «la messa a norma della centralina elettrica (spesa 80mila euro), un problema che si trascina da cinque anni. Perché vogliamo scongiurare il rischio di un black-out». Airiminum non sospenderà dunque gli investimenti: «Nel momento in cui avremo in mano la concessione totale, con la doppia firma del ministro dei Trasporti e di quello dell’Economia (era attesa in questi giorni e slitterà di circa un mese, ndr) - precisa Corbucci - saremo obbligati a investire perché abbiamo sottoscritto un Masterplan decennale con Enac che ha vincoli precisi per i primi quattro anni. Se non rispettiamo le “regole” ci tolgono la concessione». E a testimonianza della volontà di andare avanti l’ad spiega: «Questa settimana procederemo con l’aumento di capitale fino a 3,7 milioni di euro (versati 1,7 milioni). Nonostante i costi di gestione dello scalo, abbiamo riprodotto tutti i soldi investiti».

Il bilancio. Sinora i numeri «non sono assolutamente in linea con le nostre aspettative». Si tratta di 69.122 passeggeri nei mesi di luglio e agosto. I numeri complessivi dell’estate Corbucci preferisce non darli esplicitamente «almeno facciamo finire settembre», ma poi finisce per dire che sono 150mila «e dovremmo comunque terminare l’anno con circa 1.200 voli». Ci tiene però a porre un distinguo con la gestione del commissario straordinario che aveva chiuso il 2014 con 480mila passeggeri: «Noi non iniziavamo da lì, ma ripartivamo da zero. Abbiamo ereditato un aeroporto chiuso e siamo dovuti andare a recuperare i clienti in alcuni aeroporti concorrenti. Alla fine siamo arrivati a quota 150mila». Ma un risvolto positivo c’è: «Nella prima stagione Airiminum registrerà un fatturato di 3 milioni di euro rispetto agli 8 milioni di quando il Fellini era in mano al commissario straordinario. Nonostante la flessione - garantisce Corbucci - chiuderemo in attivo».

Il Consorzio. L’ultimo affondo del Consorzio (che ha promosso il ricorso) dice che Airiminum dovrebbe già essere fuori dallo scalo di Miramare in quanto la sentenza del Tar è immediatamente esecutiva. L’ad se la cava con una battuta: «Se domani ci troverete ancora qua, significa che ciò che dice il Consorzio è aria fritta. E comunque perché hanno partecipato a un bando che contestano?».

Nuovi voli. «La sentenza del Tar non ci fermerà neppure sotto l’aspetto commerciale. Se non ci fosse sarebbe meglio, presto presenteremo i nuovi voli. Abbiamo una strategia per destagionalizzare, speriamo di poter andare avanti» puntualizza Corbucci. Con il fronte russo quasi fermo, Airiminum è pronta a cambiare rotta: «Dobbiamo guardare ad altri mercati - sottolinea Fincato - perché fino al prossimo gennaio a Mosca è tutto bloccato e oggi i programmi si fanno di 15 giorni in 15 giorni. Inoltre il passaggio di Transaero sotto l’ala di Aeroflot (che ha rapporti privilegiati con Bologna, ndr) non ci aiuta».

I nuovi orizzonti mirano «a rinforzare i collegamenti con la Germania e il Nord Europa. Il nostro obiettivo per il 2016 è quello di raggiungere quota 400-500mila passeggeri».

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