PromoCattolica, liquidatore in arrivo

Rimini

CATTOLICA. PromoCattolica, l'amministrazione comunale è pronta a nominare il liquidatore. Gli atti ufficiali per lo scioglimento della società subito dopo le feste. Ma i soci di minoranza tentano un'ultima carta per rilevare il pacchetto di maggioranza.

Ieri mattina si è tenuta l’assemblea di PromoCattolica, alla presenza di tutti i soci, per affrontare la questione legata alla messa in liquidazione della società da parte del Comune, con la delibera approvata a maggioranza nell’ultimo consiglio comunale. Alla riunione il sindaco Piero Cecchini, presente in rappresentanza del Comune con quel 58% di quote non rilevato dall’Associazione albergatori dopo mesi di trattative che non sono andate in porto, ha confermato l’intenzione di voler tirare dritto con quanto deliberato dal consiglio sulla società di promozione turistica della Regina, nominando un liquidatore. «Chiudere PromoCattolica sarebbe davvero una cosa negativa per la città», ha detto al termine della riunione il presidente della società Stefano Delbianco. Nella prima metà di gennaio si terrà l’assemblea straordinaria dei soci che avrà all’ordine del giorno la liquidazione della società. A quell’incontro, a quanto si è appreso ieri, si dovrà andare con le idee già chiare. E con gli atti pronti per la liquidazione societaria. Due le soluzioni per salvare PromoCattolica: la prima pare essere ormai non più percorribile e prevede il mantenimento in capo al Comune delle quote societarie di maggioranza. Secondo quanto fanno sapere fonti di PromoCattolica, infatti, quel decreto che impediva alle amministrazioni comunali di far parte di società pubblico-private con perdite nei bilanci degli anni precedenti, non avrebbe più effetto. E quindi, non ci sarebbe più un obbligo di legge per Palazzo Mancini ad uscire da PromoCattolica. Ma in questo momento c’è la volontà politica dell’amministrazione di fare questo passo.

Poi c’è la seconda possibilità: nell’assemblea di ieri, i soci di minoranza, che si sono dimostrati solidali nei confronti dell’Associazione albergatori per la rinuncia a diventare “padrone” di PromoCattolica, avrebbero mostrato interesse a tentare di acquisire il pacchetto pubblico. Si dovrà comunque fare i conti con tutti quei problemi sollevati dagli albergatori al momento della rinuncia, a partire dal finanziamento regionale per gli uffici Iat a rischio, con i conseguenti problemi per riorganizzare servizi e personale. E’ una corsa contro il tempo: se entro un paio di settimane non ci sarà una svolta, Cattolica dovrà dire addio alla sua società di promozione turistica.

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