Maltrattamenti in classe, indagate due maestre

Rimini

VALMARECCHIA. Il personale scolastico lo ha descritto come un bimbo “difficile da gestire” e anche gli stessi compagni di scuola hanno manifestato in diverse occasioni di avere paura di lui per via della sua “esuberanza”. Ma alcune lesioni sul corpo, accertate da referto medico, hanno indotto i genitori del bambino, che frequenta le elementari in un paese della Valmarecchia, a sporgere denuncia. E due insegnati, difese dagli avvocati Massimiliano Orrù, Alessandro Petrillo e Monica Rossi, sono finite sotto inchiesta con l’accusa è di abuso dei mezzi di correzione.

Gli episodi per i quali si indaga sono due e risalgono all’ottobre 2012 e al gennaio 2013. La denuncia è stata presentata lo scorso febbraio. Secondo quanto riferito dal bambino, nella prima circostanza una maestra l’avrebbe afferrato procurandogli ferite in viso per impedirgli di andare in bagno; nella seconda, la collega indagata, lo avrebbe afferrato per i polsi e lo avrebbe fatto cadere a terra procurandogli un trauma cranico. Il bimbo, affetto da sindrome ipercinetica (iperattività), accertata dal reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Infermi di Rimini, avrebbe a sua volta tenuto comportamenti aggressivi nei confronti di altri bambini che frequentano la stessa scuola. Per questo motivo, i genitori dei compagni di scuola hanno più volte avevano minacciato di non mandare i figli tra i banchi per il timore che il ragazzino li prendesse di mira. Lo stesso, con le maestre, avrebbe accusato i genitori e la nonna di non trattarlo bene. Anche i genitori del ragazzino in passato hanno manifestato le loro difficoltà e si sono rivolti alle insegnanti per chiedere un aiuto nel fronteggiare la situazione. Le due maestre che respingono ogni addebito, non sono ancora state sentite e da una prima verifica non ci sarebbero testimoni che hanno assistito alle violenze denunciate.

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