Si chiamano "Young people hotels" gli alberghi vietati a bimbi e anziani

Rimini

RIMINI. La colazione fino alle 13, bar e reception aperti tutta la notte, ammessi (più o meno) gli schiamazzi notturni e, per carità, libero accesso ad internet ovunque. Ma sia chiaro: né bimbi né anziani tra i piedi. Eccoli gli alberghi pensati solo per i ragazzi: discoteca a un passo, stabilimento balneare alla moda, camere colorate e i volti dei miti del rock appesi alle pareti, così che non sembri di stare distante da casa (se non fosse per la totale assenza dei nonni e dei fratellini pestiferi).

Carica tre. Sono già tre gli hotel a Rimini pensati solo per la clientela tra i 16 e i 35 anni: «E’ un mercato fiorente e i clienti sono per lo più ragazzi stranieri: tedeschi in prima fila», dicono i gestori.

Nella catena Young people hotels, a Rimini, rientrano gli alberghi Morfeo 1 e Morfeo 2, entrambi a Marebello e distanti 30 metri l’uno dall’altro coi servizi in comune. Mezzo chilometro più in là, a Rivazzurra, sta invece l’hotel Elba: lì, ogni camera è personalizzata e dedicata a un artista emergente italiano e straniero. L’illuminazione, ormai oltre dieci anni fa, è venuta alla società che gestisce dal ‘68 la discoteca Carnaby: la volontà dei soci che ora, oltre al locale, gestiscono anche i tre alberghi, era quella di creare un vero polo per soli giovani con tutto compreso.

Dal mare al vitto e alloggio. «Gli hotel sono aperti da primavera a ottobre e poi a Capodanno, il mercato tiene ed è fiorente ma i nostri clienti sono per lo più stranieri: è su di loro che puntiamo - spiega Ennio Sanese, tra i soci fondatori del Carnaby -. I ragazzi sono ospiti abbastanza facili da accontentare, a patto che sia diano loro i servizi che hanno a casa. Orari flessibili per i pasti, come la colazione fino alle 13, visto che la notte fanno tardi, ma soprattutto il wi fi ovunque per potersi connettere come e quando vogliono».

Schiamazzi e dintorni. Qualche lamentela per gli schiamazzi notturni, non manca, «ma per garantire la sicurezza abbiamo telecamere un po’ ovunque», chiarisce Sanese. In un’isola felice pensata solo per i ragazzi, è lecito per una giovane coppia con bimbi al seguito o per un gruppo di anziani avventurarsi? «No - sorride Sanese -. Capita che qualcuno ci chiami per una camera libera. Quando spieghiamo loro che tipo di albergo siamo, ci ringraziano per averli avvertiti e cercano altrove».

Già, perché sulla riviera nota in tutt’Italia per le strutture family friendly, ossia a misura di famiglie, la Rimini conosciuta un tempo come il distretto del piacere s’è un po’ persa a causa della crisi, e zone dove bimbi piccoli e pensionati siano “banditi” non esistono. Questo, in contrasto con la moda che invece sta dilagando nel nord Europa e che viene direttamente dagli Stati Uniti. Anche in Italia non mancano le eccezioni, ma si tratta per lo più di locali all’ultimo grido e di resort di alto livello: lì, i bambini, ad esempio, non saranno banditi ma non sono nemmeno i benvenuti.

A Rimini così non è. «La nostra clientela frequenta i bagni più alla moda della zona - aggiunge Sanese - e dove sono organizzati intrattenimento e sport pensato proprio per la fascia d’età compresa tra i 18 e i 40 anni, ma negli stessi spazi ci sono anche le famiglie. Insomma, si hanno entrambi i servizi». Perché, alla fine, che sia divertimentificio o villaggio turistico per famiglie, la riviera rimane la terra dell’ospitalità, e a Rimini il cartello vietato entrare non esiste.

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