Rapina in villa, incaprettato e minacciato con coltello

Rimini

RIMINI. Incappucciato, incaprettato e minacciato con un coltello: un uomo di 47 anni è stato vittima di una violentissima rapina giovedì mattina nella sua villa di Gemmano. Il raid è durato circa una mezz’ora, dalle 12 alle 12.30. Ma altrettanto breve è stata la fuga dei banditi, tre uomini di nazionalità albanese, arrestati intorno alle 13 dai carabinieri della compagnia di Riccione mentre si trovavano fermi al semaforo di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Rimini. Il bottino, orologi e oggetti d’oro per un valore complessivo di circa 20mila euro, è stato recuperato e restituito al proprietario. Fondamentale è stato il servizio di controllo del territorio svolto dai militari. Infatti, intorno alle 10.30, una pattuglia della stazione di Montefiore che stava passando in territorio di Gemmano ha notato un’auto sospetta, una Renault Kangoo, con a bordo tre uomini di probabile origine slava. Così i carabinieri hanno chiesto alla centrale operativa di controllare il numero di targa. L’auto non risultava rubata. Ma poco più tardi, intorno a mezzogiorno, la stessa macchina è stata vista parcheggiata lungo una strada di campagna, sempre in territorio di Gemmano. Dentro il mezzo non c’era nessuno perché proprio in quel momento si stava consumando la rapina. Il padrone della villetta a due piani presa di mira vive con la madre anziana ma in quel momento si trovava da solo. Vedendo un uomo con occhiali e cappellino, accovacciato dietro alla siepe di recinzione, gli ha gridato di andarsene ma il malvivente lo ha raggiunto e dopo averlo afferrato per il collo lo ha sbattuto con la faccia per terra tendendolo fermo con un piede. «Stai zitto», gli ripeteva. Poi gli ha coperto il volto con una maglietta. Una volta sicuro di avere la situazione sotto controllo il malvivente ha fischiato per avvisare i suoi complici di entrare in azione. Il primo aguzzino ha lasciato il 47enne nelle mani di un secondo uomo e con una terza persona è entrato in casa in cerca di oggetti di valore. «In casa non ho niente», urlava il proprietario. Dopo alcuni minuti, i due sono usciti con un coltello preso in cucina e hanno nuovamente minacciato il 47enne puntandogli la lama contro il volto per farsi dire dove teneva i soldi. Con dei teli lo hanno legato a mani e piedi. Rientrati nuovamente in casa, gli albanesi hanno preso le chiavi dell’auto, una Opel Agila, con la quale sono scappati. Forse per l’agitazione però, nella fuga sono usciti di strada, hanno abbandonato la macchina a meno di 500 metri dalla villa e sono tornati a prendere la Kangoo. Quando il padrone di casa è riuscito a slegarsi, grazie a un pollice rimasto libero dalla presa, ha lanciato l’allarme al 112. Sconvolto, e ancora terrorizzato per l’accaduto, è stato accompagnato al comando di Riccione dove ha raccontato tutto. I carabinieri, incrociando i dati con la segnalazione delle 10.30 (dell’auto con tre persone sospette a bordo) hanno iniziato le ricerche. La Renault Kangoo è stata intercettata alle porte di Rimini, lungo la via Coriano. Sul posto sono convogliate tre pattuglie che, approfittando di un semaforo rosso all’incrocio tra via Flaminia Conca e via Carlo Alberto Dalla Chiesa (poco distante dal comando provinciale dei carabinieri), si sono avvicinate alla macchina e, armi in pugno, hanno fatto scendere i tre albanesi. I rapinatori hanno tentato di divincolarsi sperando di riuscire a fuggire ma ormai erano circondati e, davanti agli automobilisti sbigottiti che in quel momento si trovavano in coda, sono stati ammanettati. Per loro l’accusa è di rapina aggravata e sequestro di persona. Tutti e tre erano già noti alle forze dell’ordine. Si tratta di Feim Lamaj, 31enne domiciliato a Savignano (Forlì Cesena), Arjel Pernoj, 41 anni, e Dritan Danaj, 37 anni. Gli ultimi risultano senza fissa dimora. La convalida dell’arresto è fissata per oggi. La refurtiva, trovata all’interno della macchina (in uso a Lamaj) è stata riconsegnata al proprietario. A questa brillante operazione va il plauso del sindaco di Gemmano Riziero Santi: «Complimenti e gratitudine all’arma dei carabinieri per la loro preziosa opera con la quale hanno assicurato alla giustizia i responsabili di una rapina in villa a Gemmano. Presenza sul territorio, tempestività d’azione, professionalità, hanno consentito di arrestare i responsabili in fuga pochi minuti dopo dalla rapina. Ho espresso la mia gratitudine e dei gemmanesi al comandante dell’arma, al maresciallo e per tramite loro ai militari e solidarietà alla famiglia colpita dal reato».

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