Clienti con droga, licenza assente, igiene precaria

Rimini

RIMINI. E’ uno dei biglietti da visita peggiore per la riviera, la città delle vacanze che ha fatto dell’ospitalità e del buon vivere la sua qualità migliore: una struttura ricettiva con standard nettamente al di sotto della sufficienza.

Già nelle scorse settimane a Viserba, il Comune aveva messo i sigilli all’hotel Nicaragua. Questa volta il bis viene concesso nella zona sud, a Rivazzurra, dove la polizia municipale ha scovato una struttura in precarie condizioni igieniche e addirittura senza alcun titolo necessario ad esercitare la professione: l’anno scorso i gestori hanno formalizzato la “cessata attività”, salvo poi accendere nuovamente l’insegna.

Ma il quadro è ancora più complicato. Non solo irregolarità amministrative e igienico sanitarie, infatti, ma nel corso del controllo effettuato due giorni fa presso l’Hotel Austin di Rivazzura gli agenti della polizia municipale hanno rinvenuto anche quantitativi di stupefacenti.

Un controllo di natura amministrativa che si è trasformato in denunce all’autorità amministrativa e giudiziaria. Oltre alle numerose irregolarità amministrative e igienico sanitarie, la struttura ricettiva si è scoperta operare senza titolo autorizzatorio.

Non solo, dai controlli emergeva anche che alcuni soggiornanti erano all’interno della struttura senza che il gestore ne avesse comunicata la presenza all’autorità di pubblica sicurezza e un cliente, inoltre, è stato trovato in possesso di 14 grammi di hashish ed 1,5 grammi di cocaina suddivisi in dosi già pronte per lo spaccio e per questo, mentre la sostanza stupefacente era sequestrata, è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria.

Al comando della polizia municipale, nelle scorse settimane erano già giunte segnalazioni relative alle precarie “condizioni di salute” della struttura di Rivazzurra. Così quando i vigili urbani si sono presentati, hanno trovato una situazione piuttosto palese, oltre che eclatante: a partire dalle precarie condizioni igieniche e sanitarie, fino alla normativa antincendio disattesa. All’interno dell’hotel sono state trovate circa venti persone che pagavano dai 10 ai 20 euro per trascorrere una notte.

«Proseguiamo intensamente con l’attività di controlli a 360 gradi - dichiara l’assessore alle attività economiche, Jamil Sadegholvaad -. Il nostro obiettivo continua a essere quello della tutela della legalità, compresa quella dell’offerta turistica riminese in tutti i suoi aspetti. Non dimentichiamo, infatti, che alla prioritaria salvaguardia degli ospiti va aggiunta anche la considerazione che l’immagine di un sistema ricettivo sano, che fa scuola in Italia e nel mondo, non può essere intaccata da chi invece pensa e crede di poter agire in tutt’altra maniera. In questo senso la fermezza sul fronte della legalità ha un impatto importante sull’economia e sull’occupazione del nostro territorio».

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