Muore in mare sotto gli occhi degli amici: stroncato da un malore a soli diciannove anni

Rimini

RIMINI. Muore mentre fa il bagno in mare, colto da un malore improvviso sotto gli occhi di altri ragazzi che assieme a lui trascorrevano una giornata spensierata in spiaggia. Aveva appena 19 anni Enea De Carolis, riminese, un ragazzo sportivo che non soffriva di particolari patologie. Accertamenti sono ancora in corso, ma il referto medico parla di arresto cardiaco: escluso l’annegamento, il magistrato di turno potrebbe decidere di disporre l’autopsia. L’ipotesi più probabile è l’infarto, c’è chi ipotizza che sia rimasto vittima di una congestione. La tragedia è accaduta ieri pomeriggio a Marina centro, nella zona dello stabilimento balneare numero 12. Il ragazzo, che faceva base con gli amici al bagno 16, era in acqua con gli altri e niente faceva presagire il peggio. Poco prima delle diciassette, sotto gli occhi degli altri e con l’acqua che gli arrivava alla vita, ha chiesto improvvisamente aiuto. “Pensavo che scherzasse”, ha confidato uno dei presenti ai soccorritori. Neppure il tempo di avvicinarsi ed Enea si era già accasciato. Lo hanno portato a riva, trascinandolo per le braccia. E’ intervenuto anche il personale del salvataggio e i presenti hanno proceduto immediatamente al messaggio cardiaco. Nonostante i tentativi di rianimarlo, proseguiti per circa un’ora all’arrivo dell’ambulanza e del medico del 118, il giovane non ha ripreso conoscenza. Alla comunicazione del decesso, in spiaggia è intervenuto il personale della capitaneria di porto che ha raccolto le testimonianze e ha informato dell’accaduto il magistrato di turno. E’ stato così autorizzato il trasferimento della salma all’obitorio del cimitero. Entrambi i genitori, uno dopo l’altro, avvertiti della notizia, si sono precipitati increduli e disperati. Una più approfondita ispezione cadaverica non avrebbe evidenziato elementi utili a comprendere le cause dell’accaduto.

Enea, che si era appena diplomato all’Itis Leonardo Da Vinci (aveva compiuto 19 anni lo scorso 15 giugno), era entrato proprio quest’anno nella prima squadra del Forlì volley, la Softer che milita in B1, a metà stagione nel ruolo di centrale e aveva disputato qualche partita nel girone di ritorno. La sua morte rappresenta la seconda tragedia in tre anni che si abbatte sulla Softer, la società che il 24 marzo 2012 pianse il decesso sul campo di Vigor Bovolenta.

Enea era il “piccolo” della squadra, e l’allenatore Max Giaccardi lo aveva preso sotto la sua ala protettrice; proprio da tutti gli accertamenti clinici eseguiti, indispensabili per uno sportivo, era emerso che soffriva di celiachia, ma non gli era stata riscontrata nessuna patologia, tantomeno al cuore. Proprio Giaccardi, rimasto sconcertato dalla notizia così come tutto lo staff, ha incontrato Enea poche ore prima della sua morte: insieme alla madre il ragazzo si era recato a salutarlo a Forlì in vista del suo trasferimento all’estero, in un bar poco distante dall’uscita dell’A14. Poi il ritorno a Rimini e di corsa al mare dove alle 17, in acqua, il suo cuore ha smesso di battere.

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