La storia del piccolo Andrea salvato dall'oncoematologia pediatrica dell'ospedale Infermi
Andrea è nato nel febbraio scorso e dopo circa due settimane mamma e papà si accorgono di un rigonfiamento a livello del collo. Su suggerimento della pediatra, Isabella Maresi fanno una radiografia da cui emerge che la cosa è seria e servono ulteriori diagnosi. Il piccolo paziente viene così preso in carico dalla Pediatria. Dopo una serie di approfondimenti tra cui una biopsia, la diagnosi, terribile, come ricordano i genitori: “Sono stati i giorni più brutti: sapevamo la diagnosi, e cioè un neuroblastoma, ma non quali prospettive ci fossero”.
Dopo ulteriori approfondimenti per valutare il punto esatto e il livello di aggressività del tumore, i medici optano per una chemioterapia mirata a ridurre il tumore, per procedere poi all’asportazione tramite intervento chirurgico. Sono cinque mesi difficilissimi per la famiglia. La chemioterapia provoca degli abbassamenti del livello ematico, per cui il bimbo viene sottoposto anche a trasfusioni di sangue. Andrea risponde bene alle terapie: “E’ un bambino forte, un lottatore” commentano, emozionati, i genitori. Ma all’inizio la massa tumorale non diminuisce di volume. “Poi, improvvisamente - ricordano ancora la mamma e il papà di Andrea - è calata in fretta e si è potuto procedere con l’intervento chirurgico”.
Ma con l'operazione arriva la seconda bella sorpresa. “A svolgere l’intervento è stato il primario della chirurgia pediatrica Silvana Federici che quando è uscita dalla sala operatoria ci ha detto che, dopo l’incisione, non ha più trovato il tumore. E’ scomparso dopo la chemioterapia. Noi l’abbiamo vissuto come un miracolo”.
E per questo “miracolo” i genitori vogliono ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno seguito il loro Andrea. A partire dalla pediatra di famiglia, Isabella Maresi, al dottor Scarpellini che ha eseguito la prima ecografia, alla dottoressa Gina Ancora, che ha curato Andrea sia in Neonatologia sia in Pediatria, alla responsabile del servizio di Oncoematologia Pediatrica Giovanna Pericoli, a Vico Vecchi, già primario di Pediatria, che ha seguito il piccolo paziente, a Beatrice Filippini, a Gianluca Vergine, alla psicologa che opera in reparto Samantha Nucci, ai consulenti oncologi, chirurghi, anestesisti “ma anche a tutto il personale infermieristico e agli oss” ci tengono a precisare mamma e papà “che hanno sempre avuto nei nostri confronti un approccio di grande sostegno, umanità, accoglienza. E questo non lo scorderemo mai”.