Addio alla Football Village, il Comune si riprende l'area

Rimini

RIMINI. Si dicono addio per sempre il Comune e la Football Village: la Cittadella dello sport ancora incompleta, che sorge sulla consolare per San Marino, torna nelle mani dell’amministrazione comunale, che ha risolto ufficialmente la convenzione con il concessionario, appunto la Football Village, società dietro alla quale c’era l’imprenditore ed ex presidente della Rimini calcio, Biagio Amati, con cui l’assessore allo Sport Gianluca Brasini aveva avuto uno scambio di battute al vetriolo appena un anno fa. Amati aveva infatti accusato Palazzo Garampi di volere «spennare il pollo» e aveva aggiunto: «Fatte le fogne per il circondario, la vasca di laminazione e un laghetto: senza avremmo già finito». L’assessore aveva respinto le accuse al mittente: «Nella convenzione firmata era tutto scritto nero su bianco e i lavori extra sulla Cittadella dello sport non sono stati richiesti: Amati sta cercando «di fare gol in netto fuorigioco».

Sta di fatto che la convenzione scadeva il primo giugno scorso e i lavori dell’impianto da 4 milioni e 527mila euro non sono stati completati.

La convenzione tra il Comune di Rimini e la Football Village risale al 2010 e prevedeva la realizzazione di un impianto sportivo interamente dedicato al calcio, con sette campi e relativi spogliatoi e parcheggio a servizio. Se nella prima fase i lavori sono stati attuati come da crono programma, nell’agosto del 2013 il concessionario ha comunicato l’emergere di difficoltà economiche, dovute soprattutto alla pesante crisi che ha colpito il settore. «Per cercare di venire incontro alle esigenze della società e soprattutto per cercare di garantire il completamento di un’opera importante per arricchire l’offerta di impiantistica sportiva della città», spiega l’amministrazione, «abbiamo dato la possibilità alla Football Village di poter procedere con il collaudo parziale delle opere, allo scopo di avviare il prima possibile l’attività». Per il collaudo parziale sarebbe stato necessario sistemare i cinque campi da calcio, già realizzati, il percorso carrabile di accesso all’area e i percorsi di collegamento ai campi. «Opere che però il concessionario ha disatteso anche dopo le formali contestazioni dell’Amministrazione»,

«Si tratta di un epilogo inevitabile, che segue una serie di tentativi avviati per cercare di far sì che si potesse procedere almeno ad un’apertura parziale del centro», spiega Brasini, che svela i piani dell’amministrazione: «Il nostro obiettivo è quello di rientrare nell’immediato possesso delle aree e gli uffici sono già al lavoro per predisporre gli atti necessari. Nel frattempo valuteremo quindi se il Comune potrà farsi carico di completare e gestire direttamente il centro sportivo, subentrando quindi al privato come purtroppo sempre più spesso accade, o se affidare il compito a terzi».

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