In 600 tra bagni, hotel e ristobar raccolgono cibo per la Caritas

Rimini

 

RIMINI. Sostegno alla Caritas, scendono in campo per l’estate bagnini, ristobar da spiaggia e albergatori. Oltre 600 in tutta la costa hanno aderito alla campagna "Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro" presentata ieri nella sede di via Madonna della Scala.

Magliette e bagnini. «Gli obiettivi di questa campagna sono due - commenta il segretario Caritas Cesare Giorgetti - fare conoscere alla popolazione questa triste realtà e costruire azioni volte a non sprecare il cibo. Vogliamo espandere questo messaggio per tutta la Riviera, in modo che anche i turisti possano capire che Rimini non è una città solo di divertimento, ma di gran cuore per la solidarietà».

Per questo, i bagnini che hanno aderito all'iniziativa, venderanno delle magliette ad offerta libera e il ricavato sarà donato alle famiglie bisognose. Assieme alle t-shirt, create con materiale del commercio eco-solidale e con loghi fatti dai detenuti del carcere di Genova, verranno consegnati dei cataloghi su come utilizzare al meglio il cibo.

Raccolta cibo e hotel. Albergatori e ristoranti di spiagge, invece, si impegneranno a raccogliere alimenti inutilizzati, come pane, brioche vuote, pizzette, per poi destinarli alla mensa della Caritas. Una volta a settimana, poi, alcuni collaboratori organizzeranno un laboratorio per bambini sul consumo del cibo attraverso il racconto di favole. Infine, in ogni struttura che ha aderito ci sarà un quaderno nel quale ogni turista potrà scrivere la propria ricetta fatta con materiale di riciclo. Queste verranno poi inviate al sito internet della Caritas nazionale e saranno disponibili nella cartella della campagna.

Iniziativa concreta. Soddisfatte tutte le parti chiamate in causa. Pietro Borghini di Confcooperative spiega: «Questa è una campagna molto concreta»; mentre il presidente del consorzio Bagnini, Mauro Vanni, che da qualche anno promuove la spiaggia come «corpo unico», sottolinea che «fare turismo significa anche impegnarsi nel sociale». Antonio Guarini, direttore dell’Aia, rimarca invece che «per la prima volta siamo tutti insieme in un progetto. Speriamo di farne altri».

Le 5 R. Non solo, l’iniziativa prevede anche una parte dedicata agli studenti. Per sensibilizzare l'opinione di bambini e ragazzi, la Caritas ha infatti svolto dei percorsi educativi presso le scuole primarie e secondarie di primo grado e delle parrocchie della Diocesi. «Abbiamo incontrato circa 1.500 studenti - spiega la collaboratrice Alice Foiera - per cercare di trovare soluzioni concrete per abbattere questo problema». Il percorso è stato il seguente: «Oltre alla presa visione della regola delle "5 r" , ridurre, riciclare, riutilizzare, ridistribuire, ripensare, i ragazzi hanno organizzato una raccolta di cibo ed indumenti che sono stati in seguito devoluti alla Caritas».

Il decalogo. Agli studenti delle scuole, inoltre, è stato consegnato un decalogo con consigli su come non sprecare gli alimenti, tra i quali prepararsi una lista della spesa, per non comprare cibo superfluo, e mettere le pietanze nel frigorifero in ordine di scadenza.

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