Il "Coconuts" cambia volto e nome

Rimini

 

RIMINI. Il Coconuts, il locale riminese finito nel mirino della polizia, volta pagina e cambia tutto compreso il nome. Potrebbe tornare a chiamarsi “Bahamas”, come era in principio, al solo scopo di lanciare un segnale alle autorità e all’affezionata clientela. La proposta fa parte di una serie di iniziative, qualcosa più di semplici buoni propositi, da sottoporre all’attenzione del questore Maurizio Improta perché valuti con maggiore attenzione e alla luce dell’impegno promesso la possibilità di attenuare il provvedimento amministrativo di sospensione della licenza per un mese. La forma potrebbe essere quella di una lettera “personale”, una sorta di richiesta di autotutela nel quale far presente come molti degli episodi cruenti avvenuti al Coconuts, riportati nell’ordinanza di chiusura in base al Tulps, siano stati segnalati direttamente dai titolari e dal personale. Ma è guardando al futuro che si annunciano i cambiamenti più radicali da adottare, sulla falsariga di quanto avvenuto in passato per il Cocorico, per andare incontro alle esigenze di sicurezza evidenziate dal questore. Due su tutti: la messa a punto di un sistema di videosorveglianza adeguato e la collaborazione con un istituto di vigilanza per il personale addetto alla sicurezza all’interno. Infine, il nuovo nome, Bahamas. Coconuts, addio dunque? Si vedrà, intanto però si cerca di poter utilizzare il marchio, “interpretando” l’inibizione contenuta nel provvedimento. Le “diplomazie” sono già al lavoro e il buon senso prevarrà: non è escluso cioè che possa essere concessa senza problema una deroga per le manifestazioni già in cantiere e “forti” del patrocinio del Comune. Per intenderci, non è detto che la barca-bar del locale alla Molo street parade debba necessariamente essere ribattezzata e così non dovranno essere cancellate le pubblicità o le promozioni legate alla Notte rosa. Saranno invece valutate con attenzione, caso per caso, le serate Coconuts, in programma in altri locali: dovranno essere esplicitamente autorizzate. Gli avvocati Paolo Righi e Franco Fiorenza non si sbilanciano sulla possibilità del ricorso contro la chiusura. Al prefetto, la strada più rapida. Per il Tar c’è tempo. Un primo provvedimento di chiusura del Coconuts risale al 2006 e anche se non è stata contestata la recidiva, un terzo stop potrebbe implicare la revoca della licenza. Nel frattempo gli interrogatori dei soggetti coinvolti nell’inchiesta penale vanno avanti. A partire da Fabio Paesani, gestore di fatto e fratello dell’amministratore unico, tutti tendono a negare o ridimensionare il ruolo avuto dal locale, come luogo fisico “protetto”, nell’attività di smercio. Ma da adesso anche semplicemente “tollerare” certi comportamenti, per i responsabili delle attività commerciali di svago e intrattenimento, sarà un po’ più difficile. La sicurezza, a Rimini, riguarda tutti, dal primo all’ultimo dei cittadini.

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