Gara di caccia, il Comune la "benedice"

Rimini

RIMINI. Per due giorni, sabato 13 e domenica 14 giugno, Rimini sarà un po’ la capitale della caccia italiana. Perché l’attività venatoria è ferma, ma grazie a una prova cinofila su selvaggina stanziale, il primo trofeo Sant’Uberto, si potrà comunque fare un week-end di attività. Organizza la Sezione comunale della Federazione della Caccia di Rimini, la gara andrà in scena presso il Campo Addestramento Cani “Des Verges” a San Martino Monte l’Abate. Tutto legale e permesso, per carità, ma ad alcuni non è piaciuto che quest’attività “sportiva” su animali, che tocca la sensibilità di tanta parte della popolazione contraria alla caccia, avvenga con il patrocinio del Comune di Rimini. Nel volantino di presentazione dove fa bella mostra il logo della città, si dice infatti a chiare lettere che si tratta di caccia, perché “verranno lanciati due capi per ogni concorrente” e che “i concorrenti devono essere in regola con la licenza di caccia”.

Insomma, una gara dove si vincono biciclette, prosciutti e olio, nella quale le vittime predestinate sono esseri viventi, non meglio identificati come “selvaggina stanziale”.

Furiosa la reazione delle associazioni animaliste: Lorenza Cevoli, presidente di Animal Freedom e Clara Corbelli, presidente della sezione di Rimini dell’Anpana, Uliana Vergoni, presidente del Dna.

«Apprendiamo che sabato 13 giugno si terrà a Rimini il primo trofeo Sant’Uberto Città di Rimini, una gara di caccia su selvaggina stanziale durante la quale, si legge, verranno lanciati due capi ad ogni concorrente. Ovvia e prevedibile la nostra condanna alla caccia, anacronistica e barbara attività di cui mai ci stancheremo di augurare l’estinzione. Ma questa volta ciò che ci indigna maggiormente è che l’iniziativa è patrocinata dal Comune di Rimini. Ci auguriamo sia stata una svista, perché non è assolutamente accettabile che la nostra amministrazione, dopo essersi in più occasioni definita vicina e attenta ai diritti e al benessere degli animali, dia il patrocinio a un’iniziativa che ne prevede l’uccisione, oltretutto in forma di gara, quindi solo ed esclusivamente per divertimento».

Per l’amministrazione comunale risponde l’assessore Jamil Sadegholvaad, che spiega: «A noi è stato chiesto, e abbiamo concesso, il patrocinio per una gara di addestramento cani, che si svolgerà in effetti in quella che è un’area di addestramento cani. Ci siamo informati che l’attività avesse tutte le autorizzazioni da parte degli uffici della Provincia che si occupano della tutela faunistica ed è tutto in regola. Né io, né il sindaco siamo cacciatori e non siamo particolarmente esperti di questo settore, ma nei prossimi giorni vedremo di approfondire che tipo di attività si svolge in quella che ci era stata presentata come una gara di addestramento cani».

La sensazione è che, visto che alla fine si prefigura una vera e propria attività di caccia, sul patrocinio del Comune ci sarà una valutazione più approfondita.

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