Prostitute, multe al via in anticipo e le strade off limits si moltiplicano

Rimini

RIMINI. Lotta alla prostituzione, si gioca d’anticipo e si allargano i confini del “campo di battaglia”. Con l’estate alle porte si riparte ancora per tentare di arginare il fenomeno delle lucciole in strada: le armi spuntate restano sempre le stesse, «nessuna legge nazionale a sostegno e lo Stato latita» come conferma l’assessore alla Municipale, Jamil Sadegholvaad, e quindi a livello locale ci si ingegna con una strategia sempre più “creativa”.

Abbandonata infatti la denuncia penale per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria - bocciata nelle aule di tribunale - l’amministrazione comunale ha deciso di emanare l’ordinanza del sindaco a partire da venerdì prossimo, con oltre un mese di anticipo rispetto allo scorso anno, quando i “divieti” erano scattati verso la fine di giugno portando 16 sanzioni nella prima notte di controlli. A questo giro, il Comune non si muoverà solo prima con questo provvedimento «contingibile e urgente» che terminerà il 15 ottobre, ma aumenterà anche il raggio di azione che comunque dovrà essere limitato, visto che in caso di contrario l’ordinanza sarebbe destinata a essere smontata davanti ai giudici, come già accaduto in passato.

Ecco quindi il moltiplicarsi delle strade off limits: le vie coinvolte sono come sempre «viale Regina Elena, viale Regina Margherita, viale Principe di Piemonte, via Cavalieri di Vittorio Veneto, via Losanna, via Guglielmo Marconi». E non solo: l’ordinanza riguarda anche «tutta la Strada Statale 16, compresa tra il confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina e il Comune di Riccione; piazzale Cesare Battisti, via Dardanelli, piazzale Carso, via Principe Amedeo; via Varisco, viale Eritrea». In più, rispetto al 2014, si aggiungono anche via Novara, via Macanno, via Casalecchio, via Fantoni, via Emilia Vecchia, via XIII settembre, viale Matteotti, via dei Mille, via Tolemaide e tutte le aree adiacenti a queste strade comprese».

Per il resto le armi in campo restano le stese, Cartelli “dissuasori”, sanzioni solo amministrative da 500 euro a prostitute e clienti, con le prime che saranno individuate tramite «atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente», mentre i secondi saranno multati se «sorpresi a richiedere informazioni concordando l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento». Sempre per i clienti, codice della strada alla mano, restano le sanzioni per le «manovre pericolose o di intralcio alla circolazione» che vanno da 41 a 54 euro. Infine, sono previste le “solite” segnalazioni ad Agenzia delle entrate e Finanza. Si fa quel che si può, insomma. E a spiegarlo è lo stesso assessore Sadegholvaad: «Si tratta di un’azione locale in assenza di normative e di leggi nazionali». Il vero ostacolo, poi, che rischia di vanificare ogni sforzo è che «ancora oggi sono tanti e troppi i vincoli con cui un’amministrazione locale deve scontrarsi per fronteggiare un problema su cui lo Stato centrale latita».

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