Viabilità, la protesta dei commercianti:«Isolati tra multe, ciclabili e file d'auto»

Rimini

RIMINI. «Ci stanno isolando. Clienti e fornitori tagliati fuori dalle piste ciclabili: danni economici sempre più pesanti e le multe fioccano». Il malcontento di numerosi commercianti si solleva in una delle tante parti di città rivoluzionate di recente: siamo attorno a piazzale Vannoni, più precisamente ai confini con le Celle, sul lungo tratto di via XXIII Settembre che dal ponte sul deviatore Marecchia va verso viale Tiberio. E’ qui che una fitta serie di interventi alla circolazione, ma non solo, è finita nel mirino della protesta di diverse attività economiche, scese sul piede di guerra per contestare su alcuni fronti l’operato dell’amministrazione comunale. In particolare la polemica colpisce le piste ciclabili ai cigli di via XXIII Settembre, quelle su cui il Comune ha messo mano di recente, rafforzando controlli e sanzioni sulle auto che ci parcheggiavano sopra.

Gli effetti collaterali si sono riversati proprio sulle attività economiche della zona, che adesso lanciano un appello in direzione di Palazzo Garampi: «Bisogna toglierle o almeno trovare delle soluzioni alternative e spostarle». I problemi infatti, «si stanno facendo sentire con insistenza e riguardano in primis l’impossibilità per i clienti e per i fornitori di potersi avvicinare: i parcheggi nelle vie interne non ci sono e chi lascia l’auto sul ciglio di via XXIII Settembre, anche per poco, finisce con una contravvenzione sul parabrezza».

Conseguenza: «I danni economici, come si può capire, sono pesanti, ci stanno isolando: se va avanti così sarà sempre peggio». Lo chiariscono sempre i diversi titolari sparsi in quel tratto di città, che mettono nel mirino delle critiche anche «la nuova circolazione e la nuova rotatoria di piazzale Vannoni, con i semafori spenti: l’intasamento è ormai costante, anche quando non piove, c’è un imbottigliamento a cui serve mettere mano al più presto, perché pure a livello di smog gli effetti sono disastrosi».

Dallo stesso gruppo di commercianti arrivano quindi le ipotesi alternative. A cominciare dal “problema ciclabili”. «Quella sul lato mare andrebbe tolta mentre andrebbe lasciata quella sul lato monte ma andrebbe spostata all’interno, lungo viale Cenci, facendola partire da via Predil, fino a via Laurana». In pratica dal deviatore Marecchia fino alle spalle del Conad. Anche perché, proseguono, «in via XXIII Settembre la gente già non passa in bicicletta, troppo traffico e incroci a raso a rischio, in particolare quelli con viale San Bernardo e viale Spluga, dove le auto si immettono proprio per andare in via XXIII Settembre rischiando di prendere in pieno quei pochi ciclisti avventurosi».

Sul versante dell’imbottigliamento, invece, la soluzione sarebbe «una nuova rotatoria all’altezza dell’incrocio tra via Carlo Zavagli e via XXIII Settembre, togliendo così lo spartitraffico ed evitando il tappo sulla rotatoria poco distante di piazzale Vannoni che, alla fine, poteva anche essere evitata».

Interpellato sulle lamentele sollevate, dal Comune ha risposto l’assessore alle Attività economiche, Jamil Sadegholvaad, che “apre le porte” sulla questione viabilità, come emerso anche pochi giorni fa: «Siamo in fase di sperimentazione, le migliorie da apportare sono al vaglio e saranno presi accorgimenti». Apertura anche sulla questione parcheggi mancanti: «Accettiamo soluzioni per individuare assieme degli spazi da destinare al parcheggio o alla sosta, siamo disponibili al confronto per evitare che fornitori e clienti siano colpiti da multe». Sanzioni che, come conferma lo stesso assessore, «comunque si devono fare se si lascia l’auto sulle ciclabili».

E qui arriva la nota dolente, per i commercianti: «Le piste per le bici non si toccano, restano lì dove sono – spiega Sadegholvaad - fino a poco tempo fa quegli stessi percorsi in via XXIII Settembre erano oggetto di parcheggi selvaggi: ricevevamo tantissime lamentele da parte di residenti e ciclisti, ora abbiamo deciso di “tutelarle” e continueremo a farlo. Anche perché - conclude l’assessore - non è vero che non sono utilizzate, rappresentano una congiuntura fondamentale per chi va verso la zona nord o arriva dalla zona nord. Modificarle, toglierle o spostarle, secondo noi, sarebbe un errore».

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