Lotta all'evasione, 2mila furbi nel mirino

Rimini

RIMINI. Il contribuente indigeno ha un’allergia conclamata alle tasse da pagare. Quelle che non paga, invece, non gli danno alcun fastidio. Ogni ricerca pone il “furbo” riminese sempre in fondo al reddito dichiarato, mentre quando si parla di consumi e tenore di vita, cambia tutto. Giusto una settimana fa il vice sindaco Gloria Lisi ha reso noto un dato eloquente da questo punto di vista: solo 20 famiglie su 565, pagano la retta massima (450 euro) dell’asilo. Tutti gli altri bene o male godono di una esenzione.

Che fare? Intanto il Comune, quando un contribuente chiede un servizio, non si limita alla dichiarazione dei redditi, ma vuole anche sapere che macchina ha, quanto è grande il suo appartamento e quanto paga d’affitto. Se il tenore di vita non è considerato congruo, si passa la pratica alla Guardia di Finanza.

Inoltre esiste il protocollo d’intesa firmato con l’Agenzia delle entrate. In questo caso sono state oltre duemila (2.004) le segnalazioni qualificate al 31 dicembre 2014 effettuate da Palazzo Garampi e mirata al recupero dell’evasione fiscale.

«Un numero - commenta l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini - che fa balzare Rimini tra i Comuni capoluoghi maggiormente attivi sul fronte del contrasto a un fenomeno radicato nel nostro territorio, che mina l’equità sociale e che sottrae risorse alla collettività».

Un’attività che si è sviluppata attraverso il confronto continuo oltre che con l’Agenzia delle Entrate anche con l’Agenzia del territorio e la Guardia di Finanza, e che si è concentrata su diversi filoni: la ricerca degli evasori totali, il monitoraggio della corretta dichiarazione di redditi da locazione, il controllo dell’evasione immobiliare. In particolare, su quest’ultimo fronte, al 31 dicembre 2014 sono state 1.200 le segnalazioni di fabbricati fantasma inoltrate all’Agenzia del territorio, con la notifica di oltre 2.300 avvisi accertamento per mancato versamento delle imposte comunali per un totale di oltre 1,9 milioni di euro.

Anche il controllo sull’evasione dei tributi locali ha dato risultati di tutto rispetto, consentendo il recupero dal 2001 al 2014 di più di 22,5 milioni di euro. Nel complesso, i dati dell’Agenzia delle Entrate, aggiornati però al 31 dicembre 2013, parlano di una maggiore imposta accertata per il Comune di 3,2 milioni e di una cifra riscossa dal Comune pari a 1,4 milioni.

La conoscenza del territorio - si legge nella relazione del Comune - ha permesso di evidenziare una capacità contributiva superiore a quella dichiarata. Si sono operati controlli sui permessi di accesso al centro storico per vetture con targa sammarinese, sul possesso dei beni di lusso e sui subentri di attività commerciali e turistiche.

Il commento. «Oggi - sottolinea l’assessore Brasini - sul Sole 24 Ore, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto il dato nazionale: un recupero record di oltre 14,2 miliardi di euro nel 2014. E’ un segnale positivo della volontà condivisa di alzare l’asticella, con l’obiettivo di garantire effettiva equità fiscale e recuperare risorse importanti sottratte ai Comuni, minando quindi qualità e quantità dei servizi ai cittadini, in particolare per le fasce più deboli. Come amministrazione stiamo agendo su diversi piani: dall’attività di controllo in senso stretto, alla definizione dei nuovi criteri di congruità nei bandi pubblici, passando per una maggiore trasparenza e chiarezza da parte dei nostri uffici tributi nei confronti dei contribuenti, spesso costretti ad orientarsi in una giungla normativa che è terreno fertile per l’evasione».

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