Il Campo lavoro cambia il mondo

RIMINI. «Cambiare noi per cambiare il mondo». Con la parola d’ordine di sempre torna il Campo Lavoro Missionario, la grande raccolta pro missioni, ma anche un’esperienza di amicizia e condivisione, all’insegna di un diverso stile di vita.

Istruzioni. La 35ª edizione si svolgerà tra sabato 18 e domenica 19 aprile. Come sempre, grandi protagonisti, saranno gli inconfondibili sacchi gialli che nei prossimi giorni verranno consegnati nelle varie case della Diocesi. «Al loro interno si potranno mettere indumenti, scarpe, borse e peluche - spiega Mimmo Azzone, campolavorista da sempre - libri, carta e cartone, invece, dovranno essere consegnati separatamente. Per quanto riguarda giocattoli, piccoli elettrodomestici, oggetti per la casa, e altri materiali rivendibili al mercatino dell’usato, bisogna preparare uno scatolone a parte, indicandone il contenuto. Per il materiale ingombrante, invece, le soluzioni sono due: o lo si consegna direttamente al centro raccolta più vicino, o si contatta la segretaria e ci si mette d’accordo per un ritiro su appuntamento. Non verranno ritirati vetro, mobili, materassi, pneumatici, bombole del gas, monitor, televisori e frigoriferi».

Centri raccolta. Saranno sei: a Rimini, nel piazzale dell’ex mercato ortofrutticolo (345.3376016 oppure 346.6860775); a Riccione, in zona luna park (340.4993262 oppure 333.6310908); a Villa Verucchio nel piazzale della vecchia chiesa (328.7760898); a Cattolica nell’area ex Bus terminal (338.3160142 oppure 339.3114130) e a Santarcangelo nell’area Campana (342.7177813).

Il fine. Le destinazioni principali degli aiuti andranno alla Missione diocesana e al progetto “Shen Asti” in Albania; all’ospedale “Luisa Guidotti” di Mutoko, portato avanti da Marilena Pesaresi, per la costruzione di un pozzo; a “Cattolica per la Tanzania” per la realizzazione di un dormitorio all’interno della scuola; alla Papa Giovanni XXIII e alla sua missione di Ndola, in Zambia per l’inserimento lavorativo di giovani disabili; a padre Bernardo Coccia e alla scuola primaria in Etiopia; alla Missione delle suore di Sant’Onofrio, sempre in Etiopia, e alla Caritas diocesana per il sostegno alle famiglie in difficoltà economica.

Il progetto. Come è accaduto negli ultimi anni, a fianco del Campo Lavoro, è partito anche un progetto educativo che vede coinvolte le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie. «Sono circa 7mila gli alunni interessati - spiega Francesca Stefani, referente del progetto - il titolo di questa 35ª edizione è Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro. Proprio per far capire ai più piccoli che cambiare non si può, si deve».

La veglia. Ad aprire ufficialmente il Campo sarà la veglia missionaria che si celebrerà martedì 24 marzo, alle 21, alla Colonnella. «Quest’anno l’appuntamento coinciderà con la giornata in memoria dei missionari martiri - sottolinea don Aldo Fonti, responsabile della Missione diocesana - celebrata una volta all’anno nell’anniversario del sacrificio di monsignor Romero, l’arcivescovo di San Salvador trucidato da un cecchino. Una veglia per lui e per tutti i cristiani che in questi mesi sono stati barbaramente uccisi in Iraq dall’Isis».

L’associazione. Quest’anno, ci sarà anche una novità, l’edizione 2015, infatti, sarà la prima sotto l’egida della nuova associazione del Campo Lavoro. «Diciamo che dopo un lungo fidanzamento, abbiamo deciso di sposarci - dice sorridendo il presidente, Gabriele Valentini - battute a parte, dovevamo farlo per staccarci dal Centro Comboni e per far fronte a nuovi impegni».

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