Lavori nelle fogne, schiuma nell'Ausa

RIMINI. L’allarme è stato lanciato intorno all’ora di pranzo e subito è partito il tam tam via web: la schiuma che stava montando lungo l’Ausa, altezza Ina Casa, ha fatto squillare i telefoni di Arpa. Le rassicurazioni sono però arrivate immediate.
L’immagine che si vedeva in quel tratto di fiume - nella parte prima che confluisca con il deviatore Marecchia - non è stata certo delle più rassicuranti.
Schiuma bianca, tanta schiuma bianca, che aumentava con il passare del tempo.
In molti, non solo residenti della zona ma anche i passanti, si sono accorti di quello che stava accadendo e subito è suonato il campanello d’allarme, con la preoccupazione che si fosse riversato qualche scarico industriale altamente inquinante.
Anche gli scenari apocalittici ipotizzati, che venivano rilanciati nei commenti via web delle persone che avevano segnalato il fatto, rimandavano con una certa frequenza a qualche industria nei dintorni da cui sarebbero arrivati i prodotti che hanno provocato la schiuma.
Niente di tutto questo. Almeno stando alla versione dell’Arpa, che ha smontato il caso per voce di Mauro Ricciotti, responsabile del distretto di Rimini dell’Agenzia ambientale, il quale ha fatto scattare le necessarie verifiche per capire cosa stava accadendo. In breve è arrivata la risposta: «Si tratta di lavori alle fogne che erano previsti da diverso tempo - ha chiarito dopo essere stato contattato al telefono -. Dovrebbero andare avanti per alcuni giorni e già domani (oggi, ndr) dovrebbe fornire una ulteriore spiegazione tecnica Hera».
Intanto la prima rassicurazione è arrivata già da Arpa: «Non c’è stato nessun versamento inquinante ma più semplicemente si tratta di sapone che arriva dalle case durante il lavaggio dei piatti all’ora di pranzo». Le vicine case scaricano quindi per il momento nel fiume e prodotti come il sapone, all’altezza dei dislivelli come quello che c’è in zona Ina Casa, hanno creato la schiuma che i tanti residenti e passanti hanno visto e in un secondo momento segnalato. Da Arpa quindi ribadiscono che l’allarme è rientrato: «Nessun pericolo per l’ambiente e per le acque: nel giro di un paio di giorni il tutto dovrebbe finire e la situazione tornare alla normalità».