Straripano i fiumi: è un disastro

Rimini

RIMINI. La pioggia torrenziale, la furia del mare Adriatico e il vento a 90 chilometri orari mettono in ginocchio la provincia di Rimini. L’acqua, che ha continuato a battere incessantemente per tutta la notte scorsa e durante la giornata di ieri (in quattro ore sono caduti oltre 100 millimetri di acqua), ha fatto straripare tutti i fiumi del territorio: Ventena, Conca, Marano, Uso, Marecchia ma anche il rio Mavone. E soprattutto gli ultimi tre corsi d’acqua hanno causato i maggiori danni.

Scuole evacuate, famiglie costrette a lasciare le loro case a bordo dei gommoni dei vigili del fuoco, diverse persone salvate dalle auto sommerse dall’acqua dei sottopassi, linea ferroviaria in tilt. E ancora garage e cantine allagate, strade chiuse e frane nell’entroterra.

I fiumi. La scorsa notte il livello del Marecchia ha sfiorato i 4 metri, mentre anche alcuni torrenti hanno rotto gli argini. L’esondazione del Mavone tra Sant’Ermete, San Martino, Vergiano - Borgo dei Ciliegi ha comportato per alcune ore la temporanea chiusura della circolazione sulla Marecchiese. Gravissimi i problemi dati dal fiume Uso (a Santarcangelo e Bellaria) che ha raggiunto i 6 metri sopra il livello medio. Il Marano (Riccione) nella zona di Spontricciolo ha richiesto l’intervento del personale delle Ferrovie dello Stato che hanno limitato a 30 chilometri orari la velocità massima dei treni, forti problemi anche con il Ventena (San Giovanni in Marignano).

L’epicentro. Il cuore dei danni si è registrato nella zona nord della costa da Viserba a Bellaria Igea Marina, e anche in Valmarecchia. Per mettere in salvo decine di persone dalla furia della pioggia e dei fiumi, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire utilizzando i gommoni. Mentre lungo la costa le mareggiata continuavano a flagellare la spiaggia.

La situazione più drammatica ha riguardato via Barce a Torre Pedrera dove l’acqua ha invaso le strade perpendicolari alla costa. In particolare, in quel tratto di strada, i vigili del fuoco hanno dovuto utilizzare i gommoni per “estrarre” dalle palazzine numerose famiglie, per un totale di decine di persone. A Vergiano i carabinieri hanno aiutato i componenti di due famiglie rimaste bloccate ai piani superiori, al buio e senza riscaldamento. A causa dell’esondazione del Mavone l’acqua ha infatti toccato il metro e 70, invadendo l’ingresso di casa: sei le persone tratte in salvo, fra cui una signora di 85 anni. Una delle due famiglie si era trovata la casa allagata anche all’inizio di dicembre sempre a causa delle piogge.

A Santarcangelo la situazione più grave si è registrata in via Palazzina, dove l’Uso ha rotto gli argini all’altezza dell’area Contea fino alla zona della Fornace. Tre case sono finite sott’acqua: due famiglie sono state evacuate e hanno poi trovato da sole una nuova sistemazione, mentre la terza casa era disabitata. Allagamenti sono stati segnalati anche a Canonica, Sant’Ermete, Stradone e San Bartolo, mentre la zona di Montalbano è stata interessata da diverse piccole frane.

Situazione molto delicata a Bellaria Igea Marina, con la scuola elementare Ferrarin evacuata e le altre chiuse con il passare delle ore. Allagato pure parte del centro. Forti i danni sulla costa con parecchi alberghi finiti sott’acqua e una struttura per anziani rimasta senza elettricità.

Strade chiuse. Non solo la Marecchiese è stata chiusa al traffico per diverse ore. A Santarcangelo la circolazione in via Le Fosse è stata interrotta a causa dell’allagamento del sottopasso e della presenza di un’auto rimasta bloccata, mentre nelle frazioni santarcangiolesi sono state chiuse via Savina e via Sarzana (San Martino dei Mulini), via Gessi (Stradone) e via Bionda all’altezza dell’incrocio con via Beccarina (Canonica), via Andrea Costa (riaperta in fretta).

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui