Direttore senza laurea: la Corte dei conti condanna l'ex sindaco

Rimini

CERVIA. Nomina del direttore generale senza laurea: la Corte dei conti condanna l’ex sindaco Zoffoli. «La laurea doveva essere un requisito minimo».

Roberto Zoffoli è stato quindi condannato dalla Corte dei conti, insieme ad alcuni componenti della giunta del Comune e a una dirigente, al risarcimento di un danno erariale da 100mila euro per la nomina, nel 2009, di un direttore generale dell’amministrazione senza laurea. La Corte (formata da Di Murro, Pieroni, Rigoni) ha stabilito che la cifra andrà pagata per il 50% dall’ex primo cittadino di Cervia, per il 20% da suddividere tra gli assessori Mariano Dallachiesa, Alberto Donati, Fabiola Gardelli, Marco Zatti (presenti ad una deliberazione dell’agosto 2009) e per il restante 30% dall’allora dirigente del settore Affari generali e segretario generale supplente, Loretta Bernabucci.

La procura regionale (presieduta da Salvatore Pilato) aveva citato in giudizio gli amministratori calcolando un danno più ingente, 454.952 euro, pari agli emolumenti del dirigente Maurizio Rossi, in carica dal 2009 al 2013. La procura contestava che nel bando per la ricerca del direttore generale «ci si accontentava del diploma d’istruzione superiore secondaria», ritenendola «una macroscopica violazione di norme interne».

Anche a giudizio dei giudici il diploma di laurea «costituisce il requisito culturale minimo per accedere alla qualifica di direttore generale», qualifica che si inserisce in una posizione dirigenziale, «e ciò anche nel caso in cui detta nomina sia conferita dal sindaco, previa deliberazione della giunta, a tempo determinato e rivolta a soggetto esterno».

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