I familiari: «Non sospendete le ricerche»

Rimini

RAVENNA. «Siamo qui con un solo obiettivo. Trovare i corpi dei nostri familiari. La nostra speranza è quella di poter tornare in patria con loro. Per questo chiediamo che continuino le ricerche, per le quali siamo anche disposti a pagare di tasca nostra». Stremati dal dolore e dopo un viaggio estenuante dalla Turchia, nel pomeriggio di ieri Harun Küçükbıyık, fratello del marinaio Yigit Küçükbıyık, e Sevket Bayraktar, genero del primo ufficiale di coperta Melih Erek, sono arrivati in città. Assistiti dagli avvocati Maurizio Mauro e Aldo Guerrini, i parenti di due dei marittimi che facevano parte dell’equipaggio della “Gokbel” (il mercantile affondato il 28 dicembre scorso dopo una collisione con un altro cargo) sono stati ricevuti in Comune dal vicesindaco Giannantonio Mingozzi prima di recarsi successivamente alla Capitaneria di porto. Un doppio incontro in cui hanno lanciato un accorato appello alle autorità per chiedere «che si continui a cercare».

 

Da uomini di mare, sanno infatti che dopo un certo lasso di tempo le ricerche subiscono un ridimensionamento. E sono ormai rassegnati, a due settimane dalla tragedia, al fatto che i loro parenti non siano più vivi. Ma nonostante questo chiedono di poter dare ai loro cari almeno una sepoltura. Finora le ricerche via cielo, terra e mare, non hanno permesso di ritrovare i corpi, ma loro chiedono che si vada avanti. Con le lacrime agli occhi, hanno ricordato i loro congiunti. Harun aveva sentito il fratello per l’ultima volta una decina di giorni prima dell’incidente. Melih Erek aveva invece chiamato la figlia il giorno di Santo Stefano, poche ore prima dello scontro. Era il suo compleanno e il padre aveva voluto farle gli auguri nonostante si trovasse a migliaia di chilometri di distanza. Storie di affetti naufragati a loro volta tra i flutti durante la tempesta di vento e neve che quella mattina ha stravolto l’Adriatico, di fronte alle quali il vicesindaco ha voluto rassicurarli. «La vicenda ha toccato nel profondo la comunità ravennate - ha ribadito Mingozzi -. Le ricerche dei dispersi continueranno anche all’interno del relitto appena le condizioni lo consentiranno». Nel frattempo il comitato territoriale del Welfare della gente di mare, in collaborazione con l’associazione Stella Maris, ha raccolto circa 12mila euro. Somma che, nelle intenzioni del presidente Carlo Cordone, sarà destinata ai familiari delle vittime. Un gesto che ha commosso i parenti di due dei quattro dispersi i quali, nel ringraziare tutti per la solidarietà, hanno chiesto di impiegare quei soldi «per continuare le ricerche». (gi.ro.)

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