Offese sul web, ravennate denunciato da Ruby

Rimini

RAVENNA. Quando gli hanno notificato l’avviso di fine indagine all’inizio ha pensato a un errore, anche perché il nome della persona che l’aveva denunciato per diffamazione aggravata non gli diceva granché: tale Karima El Mahroug, nata in Marocco il 1° novembre del 1992.

Quella ragazza lo aveva querelato per dei commenti ritenuti offensivi lasciati nel maggio del 2013 a corredo di un video apparso su Youtube. Video in cui compare lei, Karima appunto, meglio nota al grande pubblico con il nome di “Ruby Rubacuori”. Ovvero la giovane marocchina al centro dello scandalo (politico e giudiziario) che nei mesi scorsi ha tenuto in ansia Berlusconi, condannato a 7 anni in primo grado per prostituzione minorile e concussione e poi assolto in secondo grado.

Ma ora nei guai è finito anche lui, il commentatore un po’ troppo esplicito: un ravennate cinquantenne che ora rischia una pena fino a tre anni di reclusione.

Un anno e mezzo fa l’uomo - per il quale la procura di Ravenna chiederà il rinvio a giudizio - aveva infatti espresso (insieme ad altre 300 persone) un commento non proprio lusinghiero sulla ragazza, forse ignorando di essere rintracciabile.

Nello specifico il ravennate - difeso dall’avvocato Brunella Baruzzi - dopo aver fatto un’amara constatazione sulle nuove generazioni italiane e sul loro miraggio dei “soldi facili”, si era però lasciato andare anche a un epiteto non riportabile riferito alla ragazza. Commento (ora rimosso) che non era sfuggito a Ruby e nemmeno al suo legale che, successivamente, aveva chiesto alla polizia postale di risalire alla vera identità degli autori dei commenti ritenuti offensivi. I “post” contestati erano stati scritti sotto un video (curato dal sito del Fatto Quotidiano) che raccoglieva le intercettazioni telefoniche ritenute giornalisticamente più rilevanti sullo scandalo di Arcore.

Una storia ormai nota: stando alle motivazioni della sentenza di secondo grado (che come detto ha portato all’assoluzione di Berlusconi) è stato infatti accertato che Ruby passò (ancora minorenne) almeno due notti nella villa di Berlusconi e che l’ex premier si attivò presso la questura di Milano per fare in modo che la giovane marocchina venisse affidata a Nicole Minetti.

Molto più “semplice” dal punto di vista giudiziario sarà il caso di Ravenna, dove si potrebbe celebrare già nei prossimi mesi un processo “fotocopia” rispetto a quelli prevedibili in tantissime altre città italiane. E non è escluso che Ruby, contro il 50enne ravennate, si costituisca anche parte civile. (c.d.)

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