Pronti i gotti realizzati dai ceramisti dei rioni

Rimini

FAENZA. La città manfreda è forse l’unica in Italia ad avere due grandi manifestazioni pubbliche che aprono e chiudono il periodo natalizio. Lunedì si comincia con l’Immacolata o Festa del torrone, come è chiamata da molti faentini, e il 5 gennaio si conclude con la Nott de bisò.

Ad annunciare e anticipare di qualche giorno l’inizio di un mese a così elevato tenore religioso e commerciale ci sono tre segnali inequivocabili: le luminarie (che non sono comunque una tradizione tipicamente faentina), il “Lunêri di smèmbar” e i gotti in ceramica, due creazioni, queste ultime esclusivamente faentine, che si sono imposte ad un’attenzione molto più vasta.

I gotti in particolare arrivano quando la macchina organizzativa rionale e comunale, insieme a Radio Rcb, definiscono i dettagli della “Nott de bisò”, che quest’anno festeggia i cinquant’anni e vedrà bruciare in piazza del Popolo un Niballo vestito di Verde, il rione vincitore del Palio 2014.

I servizi completi (sei bicchieri con coperchio, con gli stemmi dei cinque rioni manfredi più quello comunale, e la brocca) si possono ammirare nelle vetrine di molti negozi della città e sono esposti, e in vendita, nelle sedi rionali. Proprio per celebrare il cinquantennale, quest’anno i gotti avranno un elemento in più, il coperchio, realizzato sempre nello stesso stile di decorazione scelto dal Comitato palio, dal Mic e da Luciano Sangiorgi, ovvero “La peonia”, interpretata dai ceramisti rionali. Una decorazione detta anche “doppio tulipano” e, secondo il Ballardini, “fior di loto” o “ninfea”, tematica «comunque caratterizzata dalla presenza di un ampio fiore centrale, di chiara impronta orientale, accompagnato da motivi complementari, come le fasce a graticcio, analogamente ispirati agli ornati delle porcellane estremo-orientali», spiegano gli esperti del progetto.

Tale decoro fu adottato dalla Fabbrica Ferniani di Faenza nel secondo Settecento, ma trova impiego anche presso altre manifatture, quali Rubati a Milano e Antonibon a Nove. Come il “garofano” rientra nella fattispecie delle “cineserie” di gran voga nel corso del Settecento, dettate dall’apprezzamento per le pregiate porcellane cinesi e giapponesi.

A partire da oggi, in occasione del cinquantennale, sarà inoltre possibile ammirare le collezioni storiche dei servizi realizzati per la “Nott de bisò” da cinquant’anni a questa parte, presso il centro commerciale “La filanda” negli orari di apertura. Dal 4 al 6 gennaio la stessa esposizione sarà poi ospitata dalla Galleria comunale d’arte (nel Voltone della Molinella). I prezzi sono per il servizio completo (brocca e sei gotti) 110 euro; brocca 50 euro; singolo gotto 12 euro; coperchio 10 euro; coperchio e gotto 20 euro.

 

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