Offese alla Polizia Municipale su Facebook, il comandante querela

Rimini

RAVENNA. «Scusa i toni, ma qualsiasi persona mentalmente normale odia i vigili urbani, per tutti i motivi che ben conosciamo, e soprattutto per i soprusi che dobbiamo subire a causa di chi comanda. ...e loro ubbidiscono! Che schifo! Questa è mafia. poi la chiamano PD, qui da noi. altrove ha altri nomi». Questo il tenore di uno dei commenti scritti da un uomo di 57 anni sulla pagina Facebook “La Sentinella Ravennate” che ha spinto il comandante della polizia municipale, Stefano Rossi a presentare una querela per diffamazione anche per difendere l’onorabilità dell’intero corpo.

L’antefatto. Il commento era stato lasciato il 19 novembre sulla bacheca del gruppo che da diverso tempo cerca di tenere alta l’attenzione soprattutto sulle tematiche legate alla sicurezza, condividendo messaggi, segnalazioni, opinioni o articoli dei quotidiani locali. In questo caso un altro membro del gruppo aveva postato una foto scattata da lui stesso dopo un intervento della Municipale all’interno del parcheggio dell’Iper. «Diamo merito alla polizia municipale - scriveva l’utente nel post fino a ieri ancora visibile - che alle ore 13.45 nel parcheggio dell’iper... stava sequestrando... e facendo portare via uno dei camper di quei viscidi e pidocchiosi zingari che affliggono la nostra città... non so se e quanto conterà la cosa... ma almeno è meglio di niente...».

Toni esasperati, che si sono più surriscaldati poco dopo con l’intervento del 57enne che successivamente ha anche aggiunto: «E’ ora di mandare a queste persone a fare in cu... e riprenderci la libertà, i vigli urbani sono i loro scagnozzi». Forse ignorando che si trattava di un gruppo “aperto” quindi visibile a tutti. Di sicuro quelle frasi non sono passate inosservate arrivando sulla scrivania del Comandante.

Quelle stesse parole hanno spinto la moderatrice del gruppo a prendere le distanze, minacciando esclusioni dalla pagina. Il 57enne - denunciato per diffamazione aggravata - rischia ora una pena da sei mesi a tre anni.

Il precedente. Nei giorni scorsi aveva fatto discutere anche una vicenda per certi versi analoga: la futura richiesta di rinvio a giudizio (sempre per diffamazione aggravata) di dieci persone che, coprendo la loro vera identità con un nickname (soprannome), avevano lasciato commenti sia su Facebook che su Ravennadintorni.it ritenuti offensivi dai proprietari del locale I Gingini. Il sito riportava la notizia della tribolata concessione delle autorizzazioni per il neonato locale.

Tra le persone successivamente identificate dalla polizia postale si era poi scoperto che c’erano anche due consiglieri di zona e due dipendenti pubblici.

«Si levino dai c... pure loro», oppure «hanno la faccia come il c...» «Qui si assiste a situazioni stile mafia» queste alcune delle frasi oggetto della querela.

 

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