L'autopsia: mamma e figlio morti annegati

Rimini

RAVENNA. «Morte d’annegamento». L’autopsia eseguita martedì sera sui corpi di Gilca Iren Ribeiro Reis e del piccolo Enrico Gemelli hanno confermato che la mamma 30enne e il figlio di un anno e mezzo sono morti annegati all’interno della vasca da bagno di casa, dove erano stati ritrovati privi di vita sabato a mezzogiorno dal padre del piccolo e convivente della donna brasiliana. Due corpi senza vita per una tragedia familiare avvenuta in una villa isolata di Borgo Serraglio, frazione della campagna Lughese al confine tra Conselice e Massa Lombarda.

Il responso del medico legale Donatella Fedeli rafforza dunque ancora una volta l’ipotesi dell’omicidio suicidio commesso dalla madre, da tempo vittima di una forte depressione, e spinge ulteriormente la procura verso l’archiviazione del caso.

Tuttavia il passo formale sarà compiuto dal pm Lucrezia Ciriello - titolare del fascicolo - solo quando arriveranno anche gli esiti delle analisi tossicologiche. Saranno necessarie per capire se Gilca Iren avesse assunto farmaci o altre sostanze prima del tragico gesto. Il medico legale ha inoltre nuovamente escluso la presenza di lesioni o di altri segni che lascino supporre atti violenti nei confronti della donna che da circa tre anni abitava in quella frazione del Lughese e che da poco era tornata da un viaggio in Brasile.

Nel bagno teatro della tragedia i carabinieri avevano trovato anche alcune scritte in portoghese, parole sconnesse con riferimenti religiosi e biblici vergati con una matita per occhi e un mascara.

Un messaggio disperato e in parte delirante che confermerebbe il forte disagio della donna.

Proprio per quel motivo sabato mattina il suo compagno si era recato all’ospedale di Lugo, dove la donna era stata anche il giorno precedente accusando difficoltà respiratorie e dove i due si sarebbero dovuti presentare insieme per un appuntamento già concordato.

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