Caccia ai daini, la protesta esplode sul web

Rimini

RAVENNA. Un bombardamento di e-mail alle istituzioni e alle redazioni dei giornali per protestare contro il piano di abbattimento dei daini della pineta di Classe, che la giunta della Provincia di Ravenna si appresta ad approvare nella giornata di oggi. Come un anno fa, e come per l’orsa Daniza (che a fine estate non è sopravvissuta all’anestesia sparata per sedarla), la sorte dei daini ravennati sta suscitando rabbia e polemiche di tante persone in Italia contro «le logiche di sterminio come soluzione dei problemi».

Com’è noto, il Piano messo a punto dai tecnici del servizio Agricoltura e caccia della Provincia prevede l’abbattimento nel primo anno di 67 daini, su una popolazione di oltre 200, e la verifica, successivamente, della possibilità di contenere la popolazione di ungulati attraverso l’utilizzo di farmaci antifecondativi. «Come sempre, a cadenza annuale, i dirigenti provinciali di Ravenna - replica uno dei tanti amici dei daini ravennati - chiedono lo sterminio di animali solo per compiacere i cacciatori. Pur di cominciare a sparare vengono inventate le più improbabili scuse. Basta cacciatori e basta armi!».

«Il piano è il frutto di un confronto durato un anno - spiega Claudio Casadio, presidente della Provincia-, perché abbiamo l’obbligo di tenere monitorata una specie che per giunta non è autoctona, ma è stata immessa nel nostro territorio diversi anni fa, creando seri problemi di sicurezza per la viabilità. Al momento non sono emerse alternative praticabili, compreso il ricorso a farmaci antifecondativi che lo stesso Ispra per il momento ha escluso. Ogni anno, come Provincia, effettuiamo lo stesso tipo di selezione per altre specie di ungulati, cinghiali e caprioli, che vengono abbattuti a decine, senza che nessuno dica nulla. Lo ripeto, non ci sono alternative».

Anche l’ipotesi di catturare gli esemplari in esubero per affidarli allo Zoosafari «è stata scartata perché si tratta di animali che rientrano nel patrimonio indisponibile dello Stato».

In ogni caso, secondo Casadio, il problema è che i daini provocano anche incidenti stradali. «E’ vero, come affermano gli amici degli animali, che l’anno scorso non ci sono state segnalazioni del 118 - spiega -, ma solamente perché gli incidenti stradali non hanno provocato feriti e, quindi, il personale sanitario non è intervenuto, ma noi teniamo monitorati questi eventi attraverso le richieste di indennizzo che ci arrivano dalle assicurazioni degli automobilisti».

Con il via libera della giunta provinciale, la caccia ai daini dovrebbe partire nel giro di pochi giorni e potrà continuare in proroga non oltre la fine di febbraio 2015. Potranno imbracciare il fucile solo i cacciatori autorizzati, che potranno sparare dalle postazioni in legno regolarmente installate.

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