Stupravano e seviziavano prostitute: arrestati
RAVENNA. Uno caricava le prostitute, l’altro si nascondeva nel portabagagli. Poi usciva fuori all’improvviso e per quelle giovanissime ragazze dell’Est, tutte di un’età compresa tra i 21 e i 25 anni, cominciava l’orrore. Venivano rapinate, violentate, persino seviziate e poi abbandonate insanguinate e in lacrime tra le Saline e la statale come fossero rifiuti ingombranti. Almeno sei le vittime, ma per i carabinieri di Cervia e Milano Marittima che hanno arrestato i due presunti aggressori seriali - Giuseppe Alberto Granatiero 34enne di Viserba e Sampei Reinhard, 31enne di San Mauro Mare - il bilancio potrebbe essere molto più pesante. Non tutte le ragazze stuprate, infatti, potrebbero aver avuto il coraggio di denunciare le violenze subite.
L’indagine dei carabinieri comincia lo scorso 14 maggio, quando una ragazza albanese si presenta in caserma in lacrime. Racconta di essere stata avvicinata poco dopo le 9 di sera da due uomini a bordo di una Golf grigia. Uno dei due, Reinhard, ha alcuni tratti particolari: la carnagione particolarmente scura e la mancanza dei denti incisivi. La ragazza, però, rifiuta di salire a bordo con due persone, e così lo “sdentato” fa finta di uscire dall’abitacolo. Ma dopo pochi istanti torna dentro gettandosi letteralmente addosso alla ventenne. Quello che succederà dopo si può raccontare solo parzialmente per la particolare efferatezza dello stupro portato a termine sotto la minaccia di un coltello. La ragazza viene anche rapinata di 50 euro e di un cellulare. Un telefono al quale Granatiero mette una scheda sim di una propria familiare (tra l’altro zia di Reinhard e proprietaria della Golf). Un errore che mette i carabinieri sui binari giusti. Ma quell’auto, poco dopo, verrà fatta subito sparire. La coppia, dopo un secondo stupro commesso sempre il 14 maggio, si ripresenta sulla Statale in ottobre. Un’escalation di violenza da brividi: il 14 viene violentata una ungherese di 23 anni alle Saline, il 21 ottobre e il 24 ottobre altre due ragazze (una 23enne rumena e una 21enne albanese) fanno la stessa fine. Il bottino sarà di 500 euro più due cellulari. Tutte quante raccontano di quei due uomini: il brutto senza denti e il cattivo che le adesca a bordo di una Golf che ora è bianca. Poi le botte, il coltello e lo stupro. I carabinieri cominciano così una caccia all’uomo senza sosta in borghese. Ci mettono l’anima e tre giorni di lavoro prima di vedere una Golf bianca spuntare a un distributore tra la statale e la Salara. L’auto carica una ragazza che viene letteralmente scaraventata fuori dopo pochi minuti. Parte l’inseguimento, Sampei e il compare provano a seminarli, ma non ce la fanno. I carabinieri chiudono ogni strada e li ammanettano. In tasca a Granatiero spunta subito un cellulare. E’ quello della prima ragazza aggredita. Poche ore dopo altre tre giovani li riconoscono senza esitazioni. Sono loro: il brutto e il cattivo. E il caso è chiuso.