Lettere di ammiratori per l'infermiera in carcere

Rimini

RAVENNA. Come “il bel Renè”, al secolo Renato Vallanzasca, che ne riceve da oltre 30 anni al punto che una parte della corrispondenza è confluita in un libro, anche Daniela Poggiali, l’infermiera accusata di aver ucciso con un’iniezione letale di potassio la 78enne Rosa Calderoni e sotto i riflettori per la scia di morti sospette all’ospedale Umberto I di Lugo, sta ricevendo diverse lettere in carcere.

Missive spedite alla donna (rinchiusa dal 9 ottobre scorso nel penitenziario femminile di Forlì dove fu portata alla vigilia della partenza per un viaggio in Germania) da parte di ammiratori, curiosi, persone che vorrebbero conoscerla.

Gente che non si limita a scrivere nero su bianco parole di appoggio, apprezzamento, persino stima all’indirizzo della 42enne di Giovecca, ma che vorrebbe instaurare e consolidare con lei veri e propri rapporti epistolari come lascia supporre il fatto che in alcune delle lettere indirizzate alla donna accusata di omicidio siano allegati persino i francobolli per consentirle di rispondere ai “fan”.

Un caso non isolato. Anzi, all’opposto, esiste in merito una copiosa letteratura sul fascino controverso che emanano figure di omicidi, serial killer o detenuti, come in questo caso, sospettati di aver commesso efferati delitti.

Un fenomeno sociologico che fa leva su personalità complesse, dotate di un carisma oscuro, che difficilmente lasciano indifferenti e che spesso, per quanto appaia assurdo, attirano l’attenzione quando non fanno addirittura nascere sentimenti ancora più profondi.

Le cronache degli ultimi decenni spesso hanno affrontato l’argomento. E se “il bel René” - che in carcere si è pure sposato - è stato forse il primo caso mediatico, in tempi più recenti messaggi e scambi epistolari hanno riguardato altri detenuti divenuti famosi per i delitti di cui sono accusati. Come Luca Varani, l’avvocato pesarese iscritto al foro di Rimini condannato per l’aggressione con l’acido alla sua ex Lucia Annibali, Salvatore Parolisi, il militare condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea, Angelo Izzo, uno degli autori del massacro del Circeo del 1975 e omicida recidivo nel 2005, Raffaele Sollecito e Amanda Knox accusati dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher o Marc Dutroux, il «mostro di Marcinelle» che nel 1996 rapì e torturò sei bambine, uccidendone quattro con cui una dozzina di adolescenti hanno cercato di mettersi in contatto.

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