Carabinieri nella sede dell'Ausl

Rimini

 

RAVENNA. Un nuovo filone d’indagine scuote l’Ausl. Dopo la vicenda relativa alle morti sospette all’ospedale di Lugo, per la quale nei giorni scorsi è stata arrestata l’infermiera 42enne in servizio all’Umberto I Daniela Poggiali, nella mattinata di ieri i carabinieri del Nucleo investigativo di Ravenna hanno eseguito un prolungato accertamento all’interno degli uffici della direzione amministrativa di largo Chartres.

Si tratta di due inchieste distinte, riferite ad ambiti diversi nonostante alcuni punti di contatto comuni, che per una coincidenza temporale si sono accavallate.

I militari che hanno operato ieri avevano in mano un ordine di esibizione della Procura della Repubblica per l’acquisizione di atti amministrativi.

Un provvedimento emesso nell’ambito di una indagine coordinata dai sostituti procuratori Monica Gargiulo e Angela Scorza (quest’ultima coinvolta anche nell’inchiesta sulle morti sospette a Lugo), titolari di un fascicolo aperto in relazione a un’ipotesi di reati contro la pubblica amministrazione per la quale risultano anche alcuni indagati, nonostante finora non sia stato notificato alcun provvedimento ai diretti interessati. Massimo comunque il riserbo in merito da parte degli inquirenti sui profili e sui ruolo ricoperti interessati.

Obiettivo dell’accertamento, durato dalle 10 del mattino fin quasi all’imbrunire ed esteso a partire dal pomeriggio anche alle sedi dell’Ausl di Rimini, Forlì e Cesena (dove è stato recuperata parte della documentazione precedente alla fusione, che dovrà ora essere verificata) era quello di acquisire documenti amministrativi e contabili. Nell’ingente mole di materiale ricercato figurano delibere, atti aziendali, nominativi dell’organigramma e bilanci. Documentazione riferita non solo al processo di riorganizzazione in atto, ma anche alle precedenti aziende sanitarie esistenti prima dell’accorpamento.

Carte che ora saranno passate sotto la lente d’ingrandimento sia sotto il profilo formale che per quel che concerne la congruità dei diversi capitoli di spesa, al fine di valutare le scelte operate in merito a ripartizioni di compiti, suddivisioni di incarichi e collaborazioni esterne decise all’interno del percorso che ha portato alla creazione del nuovo ente unico romagnolo.

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