Si confida con l'insegnante, estorsore in manette

Rimini

FAENZA. Studente 16enne confida al suo insegnante le telefonate minacciose di uno spacciatore con il quale aveva contratto un debito di droga. Il docente allora si rivolge ai carabinieri, che avviano un’indagine, preparano una trappola e infine arrestano l’estorsore.

L’insegnante, docente di lettere in una scuola media di Faenza, circa una settimana fa era stato interpellato dalla madre di un alunno 16enne che aveva terminato gli studi di scuola secondaria da tempo. La donna, estremamente preoccupata, aveva chiesto al professore di accompagnare il figlio a Imola per consegnare 50 euro per saldare un debito di droga a un individuo che già da parecchi mesi lo stava perseguitando minacciandolo telefonicamente di ritorsioni.

Il docente, che nel corso dell’anno scolastico in cui il ragazzo era stato suo alunno aveva già raccolto le sue confidenze e soprattutto i timori riferiti a quelle “cattive amicizie” del passato, in più occasioni lo aveva tranquillizzato e nel periodo più difficile si era anche prestato ad accompagnarlo a casa terminate le lezioni, proprio per rassicurarlo dal rischio che qualcuno gli potesse fare del male, fino a giungere alla conclusione del percorso scolastico quando il 16enne, finita la terza media, ha cambiato scuola.

Il suo persecutore, tuttavia, non ha mai smesso di farsi vivo con il 16enne il quale negli ultimi tempi, non sopportando più la situazione, aveva raccontato tutto alla madre, disposta a pagare quel debito per garantire l’incolumità del figlio che, “tempestato” di pesanti insulti e di minacce telefoniche, e nonostante iscritto ad altra scuola, si era nuovamente confidato con il suo “vecchio” docente di lettere chiedendo la sua collaborazione per risolvere quel problema che lo stava esasperando.

Negli ultimi tempi le telefonate erano diventate ossessive ed estremamente minacciose poiché l’interlocutore, deciso più che mai a ottenere il denaro in sospeso, aveva riferito al 16enne che prima o poi lo avrebbe trovato e gli avrebbe “sparato alle gambe” se non lo avesse pagato.

A quel punto l’insegnante, senza alcuna esitazione e all’insaputa del 16enne e della madre, si è presentato alla caserma dei carabinieri di Faenza per segnalare la vicenda.

I militari hanno convocato il minorenne insieme alla madre e, dopo averlo tranquillizzato, hanno dato inizio a una lunga e difficile opera di persuasione per convincerlo a “farsi aiutare” visto che per timore di future ritorsioni, l’unica soluzione da lui considerata consisteva nel pagamento del debito contratto tempo prima con lo spacciatore per l’acquisto di una “partita” di marijuana.

Gli uomini dell’Arma, hanno assistito “dal vivo” alle telefonate dell’estorsore che continuavano ad arrivare anche quando il minore si trovava in caserma, quindi hanno opportunamente istruito il 16enne riguardo l’atteggiamento da assumere al telefono suggerendo le repliche da rendere all’interlocutore e “pilotando” la trattativa con l’estorsore: dopo ripetuti cambiamenti di programma si è convinto a presentarsi alla stazione ferroviaria di Faenza nel pomeriggio di sabato scorso per riscuotere il denaro.

I carabinieri si sono “camuffati” da viaggiatori muniti di trolley e valigie per passare inosservati, posizionandosi in più punti della stazione ferroviaria e cinturando così tutta la zona senza perdere mai di vista la madre del 16enne che si era offerta per la consegna del denaro.

Il “blitz” è scattato nel momento in cui i carabinieri in borghese, appostatisi anche in prossimità dei binari, hanno assistito al passaggio della banconota da 50 euro dalle mani della donna a quelle di un altro giovane. Appena la madre del 16enne si è allontanata, gli uomini dell’Arma hanno bloccato il giovane estorsore che è risultato essere un 21enne abitante a Borgo Tossignano, non nuovo a vicende di natura estorsiva visto che già da minorenne aveva commesso un reato analogo per il quale aveva scontato una misura cautelare.

La delicata operazione di polizia giudiziaria è stata avallata dal sostituto procuratore Daniele Barberini.

L’arresto è stato convalidato davanti al gip Piervittorio Farinella che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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