Polvere bianca per sei milioni di euro

Rimini

 

RAVENNA. Trentaquattro panetti di coca dal peso complessivo di 35 chili. Al mercato del narcotraffico sono più o meno sei milioni di euro di droga.

E’ un sequestro di quelli che non si facevano da anni quello eseguito ieri pomeriggio al porto di Ravenna dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in collaborazione con personale della Terminal Container di Ravenna. E’ proprio su quelle banchine che ieri, poco dopo le 14, sono scattati i controlli più accurati attorno a un container proveniente da Capodistria e destinato in Kenia. A suscitare l’attenzione delle fiamme gialle e del personale delle Dogane sono state alcune “anomalie” registrate attorno a un container frigo che in teoria trasportava solo frutta e verdura, anche se per motivi investigativi non sono stati comprensibilmente forniti ulteriori dettagli. Immediatamente sono stati portati al porto i cani anti droga della Finanza, nel frattempo è stata aperta un’intercapedine sospetta che si trovava tra il container e l’impianto di refrigerazione esterna. Qui erano stati infilati i panetti che sono venuti alla luce uno a uno. Cocaina purissima che, una volta tagliata e venduta al dettaglio, avrebbe fruttato anche più di sei milioni di euro. Il cargo proveniva dalla Slovenia ed era diretto in un porto keniota, ma avrebbe fatto anche scali intermedi in altri porti italiani ed esteri. Per diversi motivi gli investigatori della Finanza sono propensi a escludere che la partita di coca fosse diretta sulla piazza Ravenna: sia perché il quantitativo è considerato eccessivo, sia perché il carico era già in procinto di ripartire.

Le indagini stanno ora proseguendo per capire dove sarebbe stata presa in consegna la droga. Appare decisamente insolita, invece, la tecnica utilizzata dai narcotrafficanti: la coca non era nascosta dentro il container tra la merce, ma fuori. E anche per questo capire dove e quando sia stata “imbarcata” resta un mistero.

 

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